C’è un momento sacro che si ripete ogni giorno, quando la luce incerta dell’alba bussa alle porte della coscienza. Quell’attimo sospeso tra sonno e veglia, quando il mondo sembra rinascere e con esso la nostra capacità di stupore, racchiude in sé tutto il potenziale di una pratica meditativa autentica. Osservare il sole che sorge senza fretta, lasciando che i suoi raggi riscaldino lentamente l’anima prima ancora degli occhi, diventa un atto di pura presenza. La meditazione mattutina non richiede tecniche complicate: basta socchiudere le palpebre dopo aver assistito allo spettacolo della natura, permettendo alla luce interiore di rifiorire con la stessa calma determinazione dell’astro. In quel silenzio che precede il caos della giornata, scopriamo che la vera consapevolezza nasce dalla capacità di meravigliarsi ancora, di accogliere ogni alba come se fosse la prima.
Un affresco. Il mattino, il nuovo sole che sorge. Mentre la mente riprende a seguire – per l’ennesima volta – il corso degli eventi cosmici, tu l’osservi stupito. Hai ancora la capacità di meravigliarti, di gioire? La situazione che ti descrivo è frequente. Ma per quanto possa sembrarti scontata, prova a rinascere con l’astro. Dopo aver assistito allo spettacolo della natura siedi nella penombra. Socchiudi gli occhi e immagina per un po’ che il sole sorga ancora. Sorga, ma con cautela. Sorga per rifiorire. S’afferma – serenamente – e ti trasmette tutto il vigore di cui oggi necessiti.
Meditare al mattino
Cos’è che scorgi all’alba
non appena schiudi gli occhi
sul nuovo mondo che sorge?
Raggi di luce intensa
fendono la tranquilla penombra
della mia coscienza che dorme.
qual è la differenza
tra ciò che accade qui
e il mondo attorno?
Per quanto sbirci
curioso di sapere
dubbi ed enigmi ti ottundono la mente.
Fintantoché desisti
e il silenzio non ti rapisce
per qualche attimo ancora.
Cos’è, infine, la meditazione?
Hai corso fermo
per girare in tondo.
Epilogo
Alla fine, ciò che conta non è trovare risposte ai dubbi che “ottundono la mente”, ma imparare a sostare nelle domande senza fretta di risolverle. Quella corsa ferma che sembra un girare in tondo si rivela, a ben guardare, il cuore pulsante della pratica meditativa: un movimento circolare che non porta da nessuna parte se non più profondamente nell’istante presente. Forse la vera meditazione mattutina non è altro che questo: il coraggio di lasciarsi rapire dal silenzio ancora per qualche attimo, mentre fuori il mondo si sveglia e dentro ritroviamo il miracolo semplice di esistere, qui e ora, tra luce e penombra.