Questa poesia non è nata direttamente. L’ho dedotta dal commento a un articolo. Sicché proseguo imperterrito. Homo sapiens, sei destinato ancora a fiorire. La tua essenza è così intensa da effondersi per beneficiare chiunque. Ma siamo certi che tu lo voglia?
Homo (sapiens)
Dove procedi,
verso un’alba che promette più furore?
Giri in tondo,
ti ritrovi
nel medesimo luogo dell’amore.
Dove sei, homo sapiens?
Ancor che perso tra le valli del tuo dire,
benché disperso
nei meandri del sentire
sei sopraggiunto
ove un tempo poi speravi d’approdare.
Un lido certo
per tentare comunque di lenire
la sofferenza che ti coglie nel provare
il dolore, l’oppressione del patire.