Osserva la mente, come nasce e come funziona. Mentre la osservi, scopri di essere l’osservatore. Quando rimani immobile e ti limiti ad osservare, scopri che tu stesso sei la luce dietro l’osservatore. (Sri Nisargadatta Maharaj – Io sono quello)
Cos’è più proficuo, indottrinarsi su un percorso specifico o rasserenarsi e perseguire un po’ d’equilibrio? Qui non viene suggerito nulla tranne il vantaggio di essere sempre più consapevoli. Ma cos’è la consapevolezza?
Molti tendono a confonderla con una sorta di conoscenza approfondita. In realtà si tratta soprattutto di autocoscienza. Ora, se tentassimo di definirla teoricamente, ci perderemmo quasi subito nei meandri della mente. Il mio scopo è, invece, tentare di star meglio con me stesso, con i miei amici. Condividerne gioie e dolori, ma senza risultarne troppo coinvolto.
Una breve pausa di meditazione. Pochi attimi per soffermarti, spontaneamente, a osservare il flusso degli accadimenti. Se puoi sbirciare uno scorcio di cielo profittane subito. Le nubi che ogni tanto l’attraversano sono come i tuoi stessi pensieri. Rimira la mente. Ti appartiene davvero o ne sei solo il custode? La tua coscienza è un prodotto esclusivo, individuale, o un’istanza condivisa?
I maestri spirituali di tutti i tempi insegnano che siamo solo briciole di consapevolezza. Ma se persisti a osservare avrai ben presto l’intuizione di cosa sia davvero la meditazione. Chiudi gli occhi e osserva tutto ciò che attraversa la mente. Quel che dapprima ti appariva come un ambito angusto e limitato si rivelerà … perché dovrei dirtelo? E’ solo un’indagine soggettiva il cui scopo è trovare il proprio centro.