Coloro che praticano la meditazione sanno già che libertà interiore, spiritualità e religione sono soprattutto una scelta. Quindi, medita regolarmente, prediligendo i momenti più propizi. Scegli gli spazi fisici in cui vivere la tua spiritualità con oculatezza. O non sceglierli affatto, giacche lo spazio della mente è sempre a tua disposizione. E, soprattutto, seleziona con cura i tuoi eventuali compagni d’avventura.
Quando meditare?
Mi è accaduto spesso d’incontrare – specialmente nei motori di ricerca sul web o sui social – quesiti del tipo: come meditare? La domanda sembrerebbe ovvia e pertinente, ma per i principianti – coloro che, per l’appunto, cercano notizie su come meditare – del tutto inappropriata. Il primo vero quesito cui rispondere dovrebbe essere: quando meditare?
La tradizione suggerisce che è più proficuo meditare al mattino, in concomitanza con l’alba, o al tramonto. Il mio insegnante di meditazione, un maestro zen, mi suggeriva, altresì, di meditare subito dopo aver letto qualche pagina di un buon libro, ora diremmo un buon e-book. Nulla di più edificante, quindi, di un breve periodo di sano relax come venti minuti circa di meditazione dopo che la mente si è applicata con interesse.
I pensieri vagabondi non riusciranno più a occupare la coscienza. Mollare la presa della logica sarà molto più semplice. Ma noi siamo mente-corpo, pertanto lo stesso discorso vale anche dopo l’esercizio fisico. Tanto più quando l’impegno corporeo ha richiesto concentrazione. Il relax meditativo, la pausa di non-mente, senza pensieri, – che seguirà – sarà ancora più soddisfacente.
Bene, ho scritto di getto, ora chiudo gli occhi e rinuncio … a rielaborare alcunché … Siedo correttamente e mi soffermo sulla postura. …
E’ trascorsa mezz’ora. Mi sento di nuovo sano e fresco. Non fosse per la noia, quasi pronto a ricominciare. Oggi è domenica. L’e-book, il web, la meditazione, sono utili, ma i miei amici, la famiglia, molto di più.
Dove meditare?
Medita dove più t’aggrada. Dovunque riesca a rilassarti meglio, a dimenticare il tran tran, le incombenze di sempre. I luoghi della natura più incontaminata sono, ovviamente, i migliori. Vivi in città? Non appena ti rechi al mare o in montagna la ciclicità e la regolarità delle abitudini s’interrompe. Si verifica una discontinuità. Hai tagliato i ponti con la routine e prima di orientarti e radicarti di nuovo, prima di riappropriarti psicologicamente dell’ambiente circostante, prima di ambientarti e identificarti, prima che la novità divenga anch’essa consuetudine occorrerà qualche tempo.
I luoghi migliori per meditare sono detti luoghi dell’anima. Non trascurare questo dettaglio. Cercali senza demordere. Ma come intuire che sei nel punto giusto, in quello migliore? Sperimenta! Siedi e medita. Chiaramente non arrenderti subito. Non fidarti della sensazione più immediata. A meno di qualche intralcio oggettivo pazienta. Attendi almeno tre giorni.
Con chi meditare?
Cos’è preferibile, che la meditazione si svolga in solitudine o in compagnia di altri soggetti interessati? E’ un quesito che mi sono posto – senza mai risolverlo – più volte. Perché dipende dalla propria attitudine a rilassarsi, dal contesto, da così tanti fattori eterogenei che stabilire una regola sarebbe praticamente impossibile. Tuttavia, il nodo vero della questione – ed è per questo che ho preso in esame la domanda – è: quando sediamo – quando ci predisponiamo per meditare – siamo capaci di restar davvero soli?
Essere soli non significa rinunciare alla compagnia di chicchessia, quindi isolarsi, ma rifiutare, lasciare andare, quella sequela di pensieri, quasi una folla di ombre, quel codazzo d’innumerevoli forme, quella processione di sensazioni e sentimenti che ci trasciniamo dovunque. Riuscire ad esser soli è, di per sé, un ottimo approccio alla meditazione.
La piazza del mercato ci segue un po’ dovunque. Come dicevo, uno dei fattori dell’attrattiva per le vacanze è la sensazione d’essersi lasciati tutto alle spalle, per ritrovare una dimensione più intima, soprattutto con se stessi. La vera novità è la ri-scoperta della tranquillità di spirito che si alterna alla gioia di un’esplorazione che lascia senza parole …
Osserva le ombre delle forme pensiero, le sensazioni, i sentimenti. Circoscrivili per bene. Nel momento stesso in cui li vedi hai varcato la soglia di una dimensione più consapevole e hai intrapreso, senza nemmeno saperlo, la via della meditazione.
Epilogo
Prima d’accingerti a meditare …
Che la mia mente sia distesa, serena e satura di gioia.
Che la mente di tutti gli esseri sia distesa, serena e satura di gioia.
Che ciascuno possa comprendere come la mente non sia la sua.