A proposito del messaggio spirituale di Padre Anthony de Mello: “Fino a che punto siamo davvero in grado di comprendere i segreti, gli enigmi, gli arcani della vita? Qual è la ragione – la sorgente – dell’ordinaria sofferenza – soprattutto psichica – che incontriamo a ogni piè sospinto interrelandoci con la quotidianità più immediata? Dov’è dunque la chiave della felicità?”. Di seguito alcuni suoi aforismi o frasi, nonché cenni alla pratica di meditazione suggerita.
«La vita è un mistero, il che significa che la mente razionale non è in grado di comprenderla. Per questo dovete svegliarvi, e improvvisamente vi renderete conto che la realtà non è problematica: il problema siete voi.»
(De Mello, Messaggio per un’aquila che si crede un pollo, tratto da Il mondo non ha niente che non va, pag. 96, Piemme, 1995)
«La nostra sofferenza ha una causa. Questa è la grande intuizione di Buddha. […] Qual è dunque la causa della sofferenza? L’attività mentale, l’elaborazione dei pensieri. Talvolta la mente riposa; allora tutto va bene. Altre volte però inizia a operare e produce ciò che Buddha chiama l’elaborazione dei pensieri.»
(De Mello, Istruzioni di volo per aquile e polli, tratto da Spezzare le catene, pag. 93, Piemme, 1996)
«Se io vi dicessi che stamattina ho visto una foglia, in realtà non avreste idea di cosa abbia visto. […] In effetti, avete idea di ciò che (non) ho visto. Non ho visto un animale. Non ho visto un cane. Non ho visto un essere umano. Non ho visto una scarpa. Dunque avete una vaga idea di ciò che ho visto, ma non è particolareggiata, non è concreta. “Essere umano” non si riferisce a un uomo primitivo, a un uomo civilizzato, a un uomo adulto, a un bambino, a un maschio o a una femmina, a un’età o a un’altra, a una cultura o all’altra, ma al concetto. L’essere umano in cui ci si imbatte è però concreto. […] Dunque, il concetto indica, ma non è mai completamente preciso; manca di unicità, di concretezza. Il concetto è universale. Quando vi do un concetto, vi do (qualcosa), eppure quanto poco vi ho dato!»
(De Mello, Messaggio per un’aquila che si crede un pollo, tratto da Essere concreti, pag. 132, Piemme, 1995)
«Se vogliamo essere felici, possiamo esserlo adesso, perché la chiave della felicità è nascosta dentro di noi. Essa non dipende dagli avvenimenti che ci capitano ma dal modo in cui li percepiamo e li affrontiamo.»
(De Mello, da Raccolta aforismi e citazioni, a cura di C. Campanelli, n. 69, pag. 103, 2011)
Per riuscire a fermare la mente e generare uno stato d’animo disponibile alla contemplazione, capace di tollerare il silenzio interiore che questa comporta, padre De Mello ha ideato anche degli esercizi pratici, di natura non necessariamente religiosa, come la concentrazione sul respiro e soprattutto sulle sensazioni tattili e corporee. Tali esercizi, esposti in alcuni suoi libri e in particolare in Sàdhana: un cammino verso Dio, venivano da lui eseguiti con il suo gruppo Sadhana per migliorare i risultati delle esperienze di preghiera in ambito gesuita.
«Ho avuto conferma di questa mia teoria da alcuni gesuiti che hanno fatto il mese di Esercizi sotto la mia guida e che acconsentirono di dare, oltre le cinque ore che dovevano dare a quelli che chiamiamo Esercizi ignaziani, quattro o cinque ore al giorno a questo semplice esercizio di consapevolezza del loro respiro e delle loro sensazioni corporee. Non rimasi affatto sorpreso quando mi dissero che, durante gli esercizi di consapevolezza, dopo aver sviluppato una certa familiarità con essi, le loro esperienze erano identiche a quelle che essi avevano con la pratica di ciò che è conosciuto, con una terminologia cattolica, come preghiera di fede o preghiera di quiete.»
(Anthony De Mello, Sàdhana: un cammino verso Dio, pag. 51, Torino, Paoline, 1991)
– Antony De Mello –
– Anthony De Mello (macrolibrarsi)
– Anthony De Mello (amazon)
– Anthony de Mello – Wikipedia