Riepilogo dei punti chiave: “La Paura e la Fuga”: La paura ci spinge a fuggire da situazioni o oggetti, ma in realtà, è la nostra esperienza interna che desideriamo evitare. “Presenza e Coraggio”: Affrontare le proprie sensazioni e rimanere presenti a se stessi è una vittoria sulla paura. Il coraggio risiede nella determinazione di essere presenti qui e ora. “Distrazione e Vigliaccheria”: La distrazione e la disattenzione portano alla vigliaccheria, mentre la nobiltà deriva dalla sincronia tra corpo e mente. “Essere Presenti”: Essere presenti è difficile perché ci rende vulnerabili, ma è essenziale per affrontare la realtà e non lasciarsi sopraffare dalla paura. Questi concetti sono esplorati nel contesto delle arti marziali e della filosofia di vita, sottolineando l’importanza dell’armonia tra mente e corpo.
«La paura ci intima l’ordine di fuggire un oggetto o una situazione. Ma è sempre la nostra sensazione, la nostra esperienza che vogliamo fuggire. Affrontare, sentire, essere presenti a se stessi è una vittoria sulla paura. Se avessimo accettato di sentire (noi stessi) non avremmo lasciato che le cose fossero andate tanto in là, ci sarebbe meno sofferenza, nel mondo.
Non lasciare che la tua attenzione si distolga dalla situazione di insieme, sorveglia la sua evoluzione globale, non perdere di vista la totalità, conserva la tua presenza di spirito, affronta tutta la realtà. La nobiltà nel comportamento – il “portamento” – viene dalla sincronia tra corpo e mente. Fisicamente presente, la persona nobile abita il suo corpo. Mette il peso della sua presenza in ogni suo gesto.
La tattica infallibile dell’avversario è renderti assente a te stesso, anche solo per un istante. Non appena la tua mente lascia il tuo corpo, sei perduto. La comunicazione tra le truppe e lo stato maggiore è interrotta. Ecco il panico.
La radice della vigliaccheria è la fuga fuori dal corpo, il tirarsi indietro davanti alla situazione. La mente del vero guerriero accompagna sempre il suo corpo. È lì all’erta, presente, calma, vigile. La bassezza è nella distrazione, la disattenzione verso di sé e gli altri. Un essere si abbassa quando il suo corpo non gli appartiene, quando la sua mente diserta.
Il coraggio risiede nella determinazione di far fronte, di assumere la propria presenza qui e ora, di non sottrarsi con la mente. Nelle arti marziali, perdere equivale a smettere, anche solo per un istante, di mantenere l’armonia tra corpo e mente. Si fallisce perché ci si assenta nei calcoli, nei piani, nei progetti invece di osservare e di affrontare ciò che è di fronte a noi.
La paura è una volontà di fuggire, un insopprimibile desiderio di non esserci. Il vigliacco non abita il suo corpo. L’avversario vuole “farti paura” ovvero vuole dissociare il tuo corpo e la tua mente. Cosa significa essere presenti? Abitare il proprio corpo e proteggere la propria mente.
Essere presenti è la disciplina più semplice e più difficile. Perché è così difficile? Perché, se sono presente, veramente presente, senza fuggire, divento vulnerabile. Fuggiamo l’istante presente perché ne abbiamo paura. Ma è proprio la paura a rendercelo insopportabile. Sei l’istante, nient’altro che questo.»