Il Leitmotiv più ricorrente che le svariate tradizioni religiose sostengono, cui s’ispirano e che si accreditano è l’obiettivo di ottenere la felicità, in questa, se non in un’ipotetica e quindi futuribile vita oltreterrena, nonché lo scopo di minimizzare e superare la sofferenza. Sono propositi senz’altro degni, non vi è dubbio, ma per propugnarli ricorrono spesso alle più svariate menzogne. Come se non bastasse taluni seguaci si approfittano della buona fede per trarne vantaggi di ogni genere. Ciò però non significa, evidenzia con molta semplicità il Dalai Lama che quelle tradizioni spirituali siano comunque da rigettare …
Tutti sono uguali nel senso che hanno il desiderio istintivo di ottenere la felicità e di evitare la sofferenza (Tenzin Gyatso – XIV Dalai Lama).
«Di questi tempi molti vedono soltanto negatività nella pratica di una tradizione spirituale o religione.
Vedono soltanto come le istituzioni religiose sfruttino le masse e si impossessino dei loro beni.
Tuttavia, gli errori che vedono non sono errori delle tradizioni stesse, ma delle persone che si proclamano seguaci di tali tradizioni, come membri di monasteri o chiese che usano pretesti spirituali per arricchire se stessi a spese degli altri aderenti.
Se i praticanti spirituali sono essi stessi negligenti, ciò si riflette su chiunque sia coinvolto in quella pratica.
I tentativi di correggere errori istituzionalizzati sono spesso male interpretati come attacchi alla tradizione nel suo insieme.
Molti concludono che la religione è dannosa e non può aiutarli. Respingono ogni forma di fede.
Altri sono del tutto indifferenti alla pratica spirituale e sono soddisfatti dei loro modi di vita mondani.
Posseggono conforti materiali e fisici e non sono né a favore né contro la religione.
Eppure tutti sono uguali nel senso che hanno il desiderio istintivo di ottenere la felicità e di evitare la sofferenza.»
– Dalai Lama (amazon)
– Il Dalai Lama (macrolibrarsi)
– Dalai Lama – Wikipedia
– Frasi celebri del Dalai Lama