[ … ] un suggerimento di pratica meditativa presentato da Lama Yesce (1990) durante un ritiro di meditazione [ … ] in pochi e semplici cenni, le indicazioni effettive su come meditare [ … ] senza dilungarsi in un coacervo di sovrabbondanti ammaestramenti, ecco il trampolino per proiettarsi “qui e ora”, nel proprio incommensurabile, irriducibile presente [ … ]
« … chiudete gli occhi, non pensate “sto meditando”, solo chiudete gli occhi e siate consapevoli di qualsiasi visione vi si presenti, semplicemente consapevoli. Abbandonate le interpretazioni di buono o cattivo, la vostra mente è come una luce e una luce non pensa “Mi piace questo, mi piace quello” è solo una luce. Qualsiasi cosa appare alla vostra coscienza, qualsiasi esperienza, siatene semplicemente consapevoli, questo è tutto.
In questo momento, ogni esperienza, ogni colore, ogni apparenza vi si presenti, siatene solo consapevoli, coscienti. Se appare un’energia nera, quest’energia nera è chiara e pura: se è un’energia bianca, semplicemente percepite lo stato di chiarezza e luminosità.
Siate coscienti di tutto quello che succede. Non interpretate. In particolare, se nulla appare, siate convinti che quella è la verità, e se nulla scompare, quello è lo zero, la verità, la realtà.
Non cercate di attaccarvi a qualcosa o di respingere alcunché, siate solo intensamente consapevoli.
La vostra totalità ha la caratteristica dello spazio, della non dualità. Questa non dualità è il vostro carattere e la vostra energia si muove nello spazio di non-dualità. L’energia dell’universo penetra il vostro intero corpo e l’energia del vostro corpo si riassorbe nell’energia dell’universo.
Tutte le vostre idee egoistiche, individualistiche, svaniscono, tutte le relazioni interdipendenti scompaiono. Cercate di realizzare questa esperienza ».
Lama Thubten Yesce nacque nel 1935 in Tibet. All’età di sei anni entrò nell’Università monastica di Sera vicino Lhasa, capitale del Tibet, dove studiò filosofia e meditazione fino al 1959, quando, insieme a miglìaìa dì tibetani, fu costretto all’esilio a causa dell’invasione cinese. Nel 1971 si trasferi dal campo profughi in India presso Kathmandù, in Nepal, dove insieme al suo discepolo, Lama Zopa, comincia ad insegnare regolarmente filosofia buddhista e pratica meditativa. Nel 1975 Lama Yesce crea la Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana che conta ormai un centinaio di centri in tutto il mondo. Muore a Los Angeles.