Gli insegnamenti di Jiddu Krishnamurti sulla meditazione sembrano, di primo acchito, davvero singolari. Non suggerisce nulla di specifico, né tanto meno commenta tecniche. Non da quasi mai, se non per sommi capi, specifiche istruzioni. Offre, tuttavia, le tracce fondamentali di un intramontabile sentiero che non puoi percorrere con l’immaginazione perché si trova comunque ben al di là di ciò che crediamo sia l’avvicendarsi cronologico, l’ordine temporale del transeunte in contrapposizione all’eterno, al perpetuo…
«Senza meditazione non c’è conoscenza di sé e senza conoscenza di sé non c’è meditazione. Quindi dovete cominciare a conoscere che cosa siete. Non potete andare lontano, se non cominciate da dove siete, se non capite in che modo funzionano ogni giorno in voi pensiero, sentimento e azione. In altre parole il pensiero deve capire il proprio funzionamento; osservando voi stessi in azione, vi renderete conto che il pensiero è un continuo movimento nell’ambito del conosciuto. Non potete pensare a quello che non conoscete e quello che conoscete non è reale, perché e relegato nel tempo.
Quello che conta non è pensare all’inconoscibile, ma essere liberi dalla rete del tempo, perché il pensiero non potrà mai avvicinarsi all’inconoscibile. Le risposte che esaudiscono le vostre preghiere provengono tutte dal conosciuto. Se la mente vuole ricevere l’inconoscibile, deve essa stessa fame parte, deve diventare inconoscibile. La mente è un prodotto del tempo, è frutto del processo del pensiero, ed è proprio questo processo che deve finire. La mente non può pensare all’eterno, a quello che è al di là del tempo; quindi deve essere libera dal tempo; qualsiasi processo mentale che abbia a che fare col tempo deve finire. Solo quando la mente è libera dal passato e smette di usare il presente come mezzo per proiettarsi nel futuro, può ricevere l’eterno… Lo scopo della meditazione è conoscere noi stessi, non solo superficialmente, ma nelle più recondite profondità della coscienza. Se non vi rendete conto di tutto questo e non vi liberate dal condizionamento che il funzionare nel tempo comporta, non avete alcuna possibilità di oltrepassare i limiti della mente. Per questo è necessario che il pensiero si dissolva, e il pensiero può finire solo con la conoscenza di noi stessi. Così la meditazione è il principio della saggezza, che consiste nel capire la propria mente e il proprio cuore.»
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– Krishnamurti (macrolibrarsi)
– Jiddu Krishnamurti – Wikipedia
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