Le idee di limitazione, ossia di quanto tu sia effettivamente capace di sentire, esperire … sono sempre relative al tuo stato di coscienza, alla qualità della tua stessa consapevolezza. Ti senti ancora del tutto identificato con i tuoi transitori, relativi, temporanei, confini soggettivi? I tuoi margini ti sembrano viepiù deprimenti e fatichi a espanderli sino a comprendere tutto ciò che finora ritenevi estraneo, alieno? Sharon Salzberg accenna a come la meditazione ti aiuti a conseguire un maggior centramento, ossia a non sentirti più avulso dal tuo medesimo ambiente sino ad avvertire una sorta di unione con tutto ciò che ti circonda e, quindi, a sviluppare il potere della mente. […]
«Forse la trasformazione più vitale che avviene in noi quando pratichiamo la meditazione e i brahmavihara è il cambiamento della nostra percezione di ciò che è possibile, poiché non siamo più legati alle precedenti idee di limitazione: “Sarebbe meglio non amare più, poiché ho raggiunto il mio limite”. A volte, mi sono meravigliata durante la pratica di meditazione, pensando: “Posso realmente sperimentare tutto questo amore?”
La pratica meditativa della gentilezza amorevole, della compassione, della gioia compartecipe e dell’equanimità ci aiuta a trovare l’unione con noi stessi e col mondo esterno. Alla fine vediamo che letteralmente non c’è dentro e fuori. Ciò che è uno è semplicemente uno.
Il nostro potenziale come esseri umani è immenso, vasto, insondabile, la mente è un campo di forze incredibilmente dinamico, potente e pieno di energia. Riconoscere questa realtà è la base per accorgerci che le cose di cui abbiamo cura e le cose che facciamo con la mente sono importanti. Quando pratichiamo i brahmavihara, possiamo fare del bene a noi e a tutti gli esseri. La vita è il nostro strumento artistico e non c’è niente che ci trattenga dal modellarla, eccetto le idee limitate su ciò che è possibile.
Parlare del potere della mente non è negare in alcun modo il dolore causato dalle condizioni materiali esterne. È una cosa terribile vivere in guerra e in povertà, vedere che si sta per essere uccisi, non avere a sufficienza per sfamare se stessi e i propri bambini, non avere medicine per curare le proprie malattie o quelle di un essere amato, ma, allo stesso tempo, è fondamentale continuare ad avere una visione della vita che comprenda l’enorme efficacia della nostra mente sulla realtà.»
[ Da: Sharon Salzberg, L’arte rivoluzionaria della gioia ]
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