Uno dei più grandi maestri di meditazione del secolo scorso, Paramahansa Yogananda (Gorakhpur, 5 gennaio 1893 – Los Angeles, 7 marzo 1952), consigliava ai suoi discepoli – nonché a coloro che seguivano in qualche modo i suoi insegnamenti – di approfittare del particolare stato d’animo che lo spirito natalizio crea per dedicarsi – ciascuno secondo le proprie possibilità – a un congruo intervallo (periodo) di meditazione. Il mio modesto suggerimento è che il mattino della vigilia di Natale ci si sieda nel modo più consono (senza appoggiare la schiena) e si colga la meraviglia del cielo interiore (in base all’approccio che ciascuno ritiene più opportuno; cito ad esempio Anapanasati).
Questa breve pausa sottratta quasi furtivamente e all’insaputa di tutti al tran tran che di lì a poco ci assorbirà senza rimedio può aiutare a ritrovare quella benedetta concentrazione mentale che troppo spesso diamo per persa o scontata, se non superflua, mentre al contrario è la base del proprio equilibrio. Come si può essere relativamente tranquilli e in pace con sé stessi come con gli altri senza il supporto di quella forza pressoché sovrasensibile che ci anima e ci sostiene nel nostro viver quotidiano? Un augurio a tutti i lettori. Buon Natale 2022.