L’idea di scrivere poesie – sulla spiritualità, sulla meditazione, per meditare, nel senso di facilitare questa nobile, incontrovertibile arte – potrebbe apparire relativamente bizzarra. Se poi mi accingo a magnificare il cosiddetto “risveglio”, la situazione si complica. Ma in realtà non intendo illustrare nulla a nessuno. Figuriamoci, non ne sarei affatto all’altezza. Semmai tento di seminare – sperando sempre di passare inosservato – un po’ di silenzio. Beh, ora lo sai …
Risveglio
Nessun verso,
nessuna poesia,
solo chiacchiere,
ciance su ciance
che si susseguono all’infinito.
Non v’è più nulla,
strofe, rime, pensieri,
nulla che possa rallentare
l’irrefrenabile cicalio della mente.
Le nubi si susseguono senza sosta
alternate a squarci di sorprendente sereno.
Mediti? In realtà rivaleggi con le tue stesse idee!
Non t’avvedi che rincorri solo sogni?
Smetti d’inseguire le ombre.
Risveglio non è realizzazione,
ma riuscire a vedere ciò che è!
Per qualche tempo
rincorrerai soprattutto apparenze,
finché non mollerai anche quelle
per rimaner con l’unico bene
che in realtà già possiedi,
te stesso.