L’idea di rinascita non è affatto bislacca. Che qualcosa d’estremamente importante, di geneticamente essenziale, si tramandi, mi sembra ovvio. Con ogni probabilità quel codice veicola pure modelli di comportamento, e quindi culturali. Ma al nucleo della personalità, così com’è strutturato ora, sia riguardo la storia personale che le realizzazioni raggiunte, cosa accadrà? L’essenza, che è consapevolezza, non ha bisogno d’esser trasmessa, esiste. In fin dei conti siamo come degli esploratori che si avventurano nei meandri della coscienza. C’è chi si ferma al sottobosco e chi invece entra nella foresta. Salvo poi accorgersi che non v’è nessuna foresta. Tanto la radura che gli ostacoli sono sempre pensieri.
Rinascita
Così, quando il desiderio nasce
tu diventi un automa
che ammira le proprie emozioni.
Un fan di te stesso.
Qualche motivo in più
per rinascere
ancora una volta
tra la folla.
Eh, rinascere …
ma come umile anima
o effimero spettro?
Forma, mole, consistente figura
o come un concetto?
Forse un vaso ricolmo
di seducenti e incantevoli fiori
che adempiranno il loro destino
nello spazio esiguo di qualche luna d’argento.
Certo che lei, la vita, tornerà
che la pausa non rimarrà incompiuta
ma in dubbio se mai
la tua lunga mano
potrà seguirne il passo
lasciarci un segno.