Le poesie sono parole al vento che tuttavia ritemprano. Tranne che in rare occasioni, le poesie non hanno scopi. Scaturiscono dal nulla, sono trasportate da un soffio, viaggiano nel regno dell’impalpabile per raggiungere la terra senza mete dell’armonia, della quiete, della meditazione. Coniugano le note del silenzio con il frastuono del mondo. Tentano di ricondurre le apparenze ad una sana realtà. Celebrano la vittoria dell’amore sulla violenza, di tutto ciò che permane sull’effimero, della gentilezza sulla crudeltà.
Parole al vento
Frasi che si succedono senza sosta.
Pensieri incisi sulla sabbia, impressi nella memoria individuale, poi collettiva.
Fremiti. Passioni o titubanze?
Un lessico che scaturisce dal nulla. Oltrepassa l’uscio della coscienza
per ripiombare infine nell’amalgama informe da cui è nato.
Nell’arco una moltitudine d’eventi
che tuttavia si riconducono sempre
a una circostanza primeva, tu che leggi.
Per il solo fatto di pensarlo
sei straordinariamente unico.