Natale (2020), e il dono più semplice che possa offrire ai nostri splendidi, sempreché immancabili, provvidenziali visitatori è una poesia scritta – si fa per dire – di notte, mentre il bisbiglio sommesso di un leggero piovasco sussurrava monotono. Ebbene, dopo una sua veloce lettura prova ad apprezzare l’inaudibile cantilena del silenzio, impercettibile come le gocce o i fiocchi o gli sbuffi del più tenue e delicato soffio. Quindi spegni la luce e medita su tutto ciò che non ha significato …
Meditare a Natale
Natale
e il gioco della vita
ti riconduce come sempre
a rinascere
fintantoché ordine e disciplina
non saranno così in sintonia
che l’armonia delle stelle
– ma cadenti –
non ne rivelerà l’incipit
– ma spontaneo –
in un riverbero di gioia
– pressoché soffocata –
per l’ennesimo ritorno
cui convergono
i ricordi del nudo passato,
le più recondite speranze del futuro.
Natale
e mentre l’effervescenza del brio
ti risorprende
non trovi di meglio
che ringraziar – la vita? –
per il dono invisibile
che tuo malgrado è riuscita
ancora una volta a mostrarti.
Natale
– e meditare in silenzio
nel tempo stesso in cui
tutto ride o piange,
dispera o grida –
mi ri-strabili e stupisci
per la tua pervicace,
superciclica e adamantina,
perseveranza.