Vedi la vita come una meditazione continua. Questa volta non meditare con la quiete, bensì col rumore di fondo degli accadimenti esterni che si susseguono in un profluvio indistinto di magnificenza che si sostituisce all’incanto …
Ho solo domande. Un’infinita e assurda serie di domande che, tuttavia, non riesco nemmeno a formulare. Il retrogusto dell’incertezza mi accompagna per un tratto finché non si armonizza con le certezze scaturite dai piccoli eventi. Sennonché mi rendo conto che in realtà sono proprio i microscopici accadimenti giornalieri a motivarmi. Una meditazione di successo parte sempre dal basso per divenire via via progressivamente più sottile, pura, fresca, leggera e delicata. Una meditazione efficace procede sempre dal particolare all’universale estrapolando prima l’unicità dei dettagli per desumerne – o riconoscervi poi – i criteri dell’assoluto.
Quest’ottica ti consente di scegliere – o selezionare – i soggetti di meditazione, ossia quegli elementi che dapprima contempli, su cui dopodiché ti concentri e infine lasci andare nell’ultima fase di meditazione effettiva durante cui i contenuti della mente si diradano e sorge la calma. Scegliere? Forse dapprincipio occorrerà che tu vagli e distingua ciò che più ti attrae e rilassa, ti apporti comunque beneficio, da quanto ti agita, ti eccita o distrae. Ma più in là saranno i soggetti di meditazione a cercarti. Un albero in procinto di fiorire sul margine di un viottolo arido. Una foglia che temporeggia, poi oscilla e si culla nella brezza che l’aiuta ad accettare che tra breve diverrà un filo d’erba prima di trasformarsi in linfa, radice e poi di nuovo foglia …