Oramai sento parlare sempre più spesso di accettazione, ma cos’è che bisognerebbe davvero accettare per favorire la calma, l’interiorizzazione della mente e quindi, soprattutto, la propria pratica di meditazione?
Controllare o modificare, se non accettare tout court il mondo che ci circonda? No, non è questo il nostro scopo. Quando parliamo di accettare le cose così come sono ci riferiamo al frangente in cui ha luogo l’esercizio di meditazione vero e proprio. Non si può, invero, concentrarsi, se non osservare, ossia convergere sul presente se nel proprio intimo persiste un pur lontano pensiero di rifiuto o di rivalsa. … Ciò che conta è soprattutto la disposizione mentale che bisognerebbe assumere per favorire la meditazione.
Cos’è che bisogna davvero accettare? Se stessi, il proprio ineludibile amore per la vita e tutto ciò che, abitualmente, ne discende. Ma come mai tutti coloro che dicevano di volere il tuo bene hanno fatto di tutto per distoglierti da siffatta nobile e irrinunciabile disposizione d’animo? Per controllarti! Edulcorando un po’, per non perderti, perché temevano che tu gli sfuggissi, quindi che rimanessero soli … Rammenta, se vuoi meditare davvero principia sempre dall’accettare te stesso, prim’ancora di qualunque fandonia chiunque potrà mai raccontarti.
Qualche suggerimento esplicativo. Qualunque cosa tu faccia, non cincischiare, prova ad accettare l’attimo, il fatto di essere qui e ora, ma subito, senza tentennamenti. Chiudi gli occhi e prova. Cosa hai sentito? L’aria che hai appena inalato ti è sembrata più fresca? L’empireo subliminale si è quindi dipanato sino a lasciarti intravedere qualche segreto recondito? La via che con tanta difficoltà stavi testé percorrendo si è abbreviata d’improvviso?
Bene, ma esiste davvero un te stesso o si tratta, invero, di un’emblematica proiezione illusoria? Le ipotesi diventano sempre più suggestive, ma ci stiamo avvicinando al Clou, alla rivelazione più concreta e al contempo sfuggente che tu abbia mai letto. – Per inciso, mi rivolgo a me stesso, caro blogger, non scherzi affatto, sei proprio modesto. – Bando alle ciance, ciò che bisogna accettare è il proprio vuoto intrinseco, che non è vuoto, ma appare così solo giacché lo vivi dall’esterno, l’osservi con sussiego, ma non lo senti. Chiudi o socchiudi gli occhi e … centralo … rimani con esso … ossia accettalo e … Siamo alle solite, se te lo dicessi, se concludessi al tuo posto con qualche pur dotta esternazione metafisica, ti offrirei solo maggior confusione … e invece rimani lì e accetta quel vuoto, che ti sembra tale solo perché non ti è familiare, poi dimmi …