Il Buddha paragonò la condizione umana a quella di un viandante in una notte buia e tempestosa, illuminata di tanto in tanto da occasionali lampi. La notte buia che circonda il viandante è la sofferenza che intride l’esistenza, mentre gli occasionali lampi di luce sono le rare occasioni di gioia che eccitano la mente umana. (Metafora buddista)
Pensiero positivo
Prim’ancora che un metodo, la meditazione è soprattutto uno stile di vita. Comprendere, fondersi nell’ambiente, evitare di considerarlo estraneo, bensì una fantastica appendice della propria incommensurabile coscienza. Siamo parti del tutto e non entità separate, al posto giusto, nel migliore dei luoghi e dei momenti possibili. La meditazione favorisce la consapevolezza che reciprocità e interdipendenza sono le prime variabili indipendenti della salute.
Un’ulteriore attitudine, altrettanto utile, che si sviluppa soprattutto a seguito della pratica meditativa è il pensiero positivo, una tra le migliori opportunità che la mente umana possa sperimentare. Quando la meditazione, ovvero l’assenza di pensieri, la consapevolezza della silenziosità interiore, la quiete che ne discende, la calma che ne deriva, prendono il sopravvento, il mondo, così come lo percepisci, diventa più amichevole, tu diventi maggiormente ricettivo, efficiente e propositivo.
Sofferenza
Ieri un amico si è avvicinato circospetto, ha atteso che fossimo soli, poi – senza mezzi termini – mi ha chiesto di suggerirgli un metodo per superare i propri malesseri. Strano che parli di sofferenza – gli ho risposto – sei un medico! Tuttavia mi sono accorto quasi subito di esser stato ingeneroso. Il mio amico parlava di disagio esistenziale. Il che non coincide necessariamente con situazioni patologiche.
– Cos’hai da dire? – Nulla, all’orizzonte vedo solo nubi. Tutto ciò mi sconforta e vivo questa sensazione come un vero e proprio fastidio. Puoi suggerirmi un rimedio?
– Posso illustrarti solo ciò che ho sperimentato io stesso. E’ un espediente soggettivo.
Osservazione
Quante volte ho udito ripetere che la meditazione non è sforzo, che non esiste impegno mentale che possa indurre o favorire il relax, la distensione, la calma, uno stato di non-mente? Innumerevoli, ed è senz’altro vero, ma se la meditazione è anche e soprattutto disciplina dell’osservazione, come si coniugano le due esigenze? Semplice! L’evidenzio con il massimo risalto possibile. A quanto pare è un punto che per svariati motivi sfugge sempre. L’applicazione dell’attenzione è indispensabile, ma solo dapprincipio. Il Buddha Gautama Siddharta illustrò senza equivoci il metodo fondamentale che consente d’avvicinarsi senza rischi alla meditazione.
Meditazione
Quando la crisi non è marginale,
quando le prospettive si assottigliano tanto (in tal misura)
che il futuro ti appare così nebuloso
da non riuscire a distinguere tra realtà e aspettative,
quando la rabbia si alterna all’impotenza
per trasformarsi infine in mesto disincanto,
quando le illusioni sono così sfumate
che la precarietà ti sembra l’unica sorte possibile,
quando credi che siano gli oggetti in sé a darti la gioia
e non i colori che gli attribuisci …
allora è il momento di ricorrere alla meditazione.
Già, è proprio in questi frangenti
in cui ti sembra di non poter più eludere
l’appuntamento con il destino
che la sola risorsa disponibile – nell’immediato –
rimane attingere all’energia spirituale interiore.
(Precisazione: in caso di necessità ricorri – innanzitutto – a un medico)
Dunque rilassati e rivolgi l’attenzione al sostrato inerente.
Chiudi gli occhi, ma evita di sonnecchiare.
Non immaginare e non pensare a nulla.
Persisti indefesso sino allo schiudersi della – prima – dimensione implicita.
Distenditi, ma non posso dirti per quanto.
E’ difficile stabilirlo apriori.
Osserva il flusso naturale del respiro.
Dopo un lasso di tempo ragionevole riprendi le attività più consuete.
Per qualche giorno non otterrai alcun beneficio.
Semmai il sommovimento energetico iniziale,
il fatto, cioè, di poter attingere a una risorsa rivitalizzante così inusuale e copiosa
senza esserne ancora consapevole potrebbe … sorprenderti.
Tuttavia pazienta, giacché con l’abitudine, ti sembrerà del tutto naturale.
Epilogo
Il sentiero spirituale della meditazione è la via maestra che può favorire l’armonia interiore e, di riflesso, la tua capacità di adattamento. Se persisti coraggiosamente, senza eccedere, ma facendo di tutto per mantenere l’equilibrio, assisterai al rifiorire delle tue stesse energie.