La meditazione dovrebbe essere, per certi versi e per determinati gruppi d’individui, un esercizio metodico. Senonché, in un secondo momento, via via che si procede lungo l’incommensurabile via maestra della propria auto-realizzazione, il suo approfondimento sarà, in guisa del tutto spontanea, piuttosto progressivo. Seguono alcuni utili aforismi che ne chiariscono quei punti che, al momento, ci sembrano più salienti. Sono frasi originali – o aforismi – di: – Sri Aurobindo – Jiddu Krishnamurti – Thich Nhat Hanh – Shunryu Suzuki Roshi – Sheldon B. Kopp – Tilopa – Jasmuheen – Kiribathgoda Gnanananda Thero – Milarepa –
Mezz’ora di meditazione al giorno deve essere una cosa possibile, per abituare almeno la coscienza a concentrarsi; ciò l’aiuterà innanzitutto a esteriorizzarsi di meno durante il lavoro e a sviluppare la ricettività, che potrà dare i suoi frutti anche nel lavoro … Né la mancanza di tempo né l’impegno dello studio sono causa del loro non meditare.
(Sri Aurobindo – Lettere sullo Yoga – Libro 5)
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Meditare è come attingere a un pozzo dall’acqua inesauribile, con una brocca che rimane sempre vuota. È impossibile riempire quella brocca. Ciò che conta è bere l’acqua, non quanta acqua c’è nella brocca. Per bere l’acqua occorre rompere la brocca. La brocca è il centro che cerca sempre, e che per questo non trova mai.
… Chi cerca proietta quel che cerca e quindi vive nell’illusione, sempre in lotta entro i confini della propria ombra. Non cercare è trovare; e trovare non è nel futuro: è qui, dove voi non guardate.
… Nell’indagare c’è libertà fin dal principio; guardare è la libertà dal peso dell’ieri.
(Jiddu Krishnamurti – Andare incontro alla Vita – Dal Bulletin 22, 1974)
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La concentrazione, però, non è di per sé positiva: se ti concentri sull’oggetto della tua rabbia puoi diventarci matto. Se invece ti concentri sulla verità del non-sé, dell’impermanenza, allora la tua concentrazione avrà un effetto liberatorio. Per questo dobbiamo distinguere fra “retta concentrazione” e “falsa concentrazione”.
(Thich Nhat Hanh)
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«Hai parlato di nuovo del primo principio, ma ancora io non so quale sia», dissi a Suzuki. «Io non so» rispose, «è il primo principio».
(Shunryu Suzuki Roshi)
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Uccidere il Buddha quando lo si incontra significa superare il mito del maestro, il mito del guru, il mito dello psicoterapeuta; significa rinunciare al ruolo di discepolo e distruggere la speranza che qualcun altro, all’infuori di noi, possa essere il nostro padrone.
(Sheldon B. Kopp)
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Le nubi che vagano per il cielo non hanno radici, né sede, proprio come i pensieri distinti che vagano per la mente. Una volta che la mente originaria viene vista, la distinzione si arresta.
(Tilopa, “Il canto di Mahamudra”)
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“La meditazione è una pratica antica, usata da migliaia di anni per rilassare il corpo fisico, calmare le emozioni, zittire la mente e aprirci ai mondi spirituali e ad una comprensione superiore. Molti in questa epoca sono consapevoli del bisogno di altro nella vita oltre l’agio materiale e il successo economico. Una volta soddisfatti i bisogni riguardo la sopravvivenza, cominciamo a rispondere al richiamo interiore, cercando delle risposte a domande che riguardano lo scopo dell’esistenza”.
(Jasmuheen)
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“La Meditazione promuove la pace interiore tramite la calma mentale; Il Buddha insegnò che non dovremmo avere come obiettivo l’ottenimento dei poteri magici, ma la ricerca della liberazione dalla sofferenza. Il Buddha ha esortato i suoi discepoli a praticare i ‘Quattro fondamenti della consapevolezza’ e a trascendere la sofferenza ed il dolore. La meditazione è per comprendere la realtà della vita e per il raggiungimento del Nibbana (cessazione della sofferenza), non per imparare a camminare sulla superficie del terra senza toccarla.”
(Ven. Kiribathgoda Gnanananda Thero)
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Comprendere: “cum prendere”, cioè prendere qualcosa e diventare uniti con essa.
Se ci limitiamo a esaminare una persona dall’esterno senza diventare una con lei, senza metterci nei suoi panni, entrare nella sua pelle, non arriveremo mai a comprenderla.
(Thich Nhat Hanh)
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Come la nebbia si disperde con la forza del sole e in nessun altro modo, così i preconcetti si disperdono con la forza della realizzazione. Non c’è altro modo di disperdere i preconcetti. Sperimentali come sogni senza fondamento. Sperimentali come bolle inconsistenti. Sperimentali come un arcobaleno insostanziale. Sperimentali come spazio indivisibile.
(Milarepa, “Abbeverandosi dalla corrente montana”)