Vi proponiamo alcune massime, del XII secolo circa, che “Abdulhalik” lasciò in un resoconto sulle tecniche spirituali sufiche, ovvero la “Essenza dell’insegnamento dei maestri”. Questa sorta di aforismi, piuttosto che sibillini ed enigmatici spunti, sono stati concepiti per attingere d’un soffio – nell’immediato, senza batter ciglio o sforzarsi o elaborare alcunché, tanto meno qualunque strategia per tacitare o tranquillizzare la mente – per attingere allo straordinario tesoro introspettivo custodito nella propria intimità più profonda. Oltre che come indicazioni discendenti da una sorta di saggezza millenaria, andrebbero, per l’appunto, considerati come escamotage per favorire il nostro interesse precipuo, la meditazione …
Sii presente a ogni respiro. Non fare che la tua attenzione vaghi per la durata di un solo respiro. Ricordati di te stesso sempre e in ogni situazione.
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Abbi il tuo scopo davanti a te a ogni passo che fai. Tu desideri la libertà e non devi dimenticarlo mai.
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Il tuo viaggio è diretto verso la tua terra natia. Ricordati che stai viaggiando dal mondo delle apparenze verso il Mondo della Realtà.
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Solitudine nella folla. In tutta la tua attività diretta all’esterno, resta internamente libero. Impara a non identificare te stesso con una cosa qualunque.
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Ricordati del tuo Amico, cioè Dio. Fa che la preghiera (zikr) della tua lingua sia la preghiera del tuo cuore (q’alb).
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Torna a Dio. Non avere altra mira se non di raggiungere la Realtà.
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Lotta con tutti i pensieri estranei. Tieni la tua mente su ciò che stai facendo, sia esternamente che internamente.
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Renditi continuamente conto della qualità della Presenza divina. Abituati a riconoscere la Presenza di Dio nel tuo cuore.