Guarda dentro di te, ascolta la tua voce interiore e ricorda che l’unico vero maestro è l’Essere che sussurra al tuo interno. Ascoltala: è la verità, ed è dentro di te. Sei divino, non dimenticarlo mai! (Giordano Bruno)
Quesito
E’ possibile meditare senza un maestro? Parto dal presupposto che averlo sia sicuramente meglio, ma si possono ottenere risultati procedendo da soli?
Risposta
La tua domanda meriterebbe senz’altro un approfondimento notevole. Ma vediamo, innanzitutto, come si articola la struttura di una risposta che riguardi temi spirituali. C’è il postulante, colui che interroga, individuo di per sé notevole, se non altro per il semplice fatto che non si accontenta di risposte preconfezionate, quelle che la società nel suo complesso si premura di offrire per arruolare chiunque nelle schiere del conformismo. Questo individuo è innanzitutto un ricercatore spirituale. La sua via è l’indagine. Ciò che trova, le risposte che potrebbe ricevere sono in realtà relative, perché nel suo intimo conosce già la soluzione. Tuttavia tentenna, cerca quindi conferme a ciò che conosce già, oppure sonda – a ragion veduta – per appurare le reazioni dei suoi interlocutori. Poi c’è l’opinionista, colui che risponde, i cui riscontri dipendono – nel migliore dei casi – dalla propria esperienza, nel peggiore da credenze aprioristiche, dall’appartenenza a una setta, come potrebbe definirsi persino la sua eventuale militanza in un’organizzazione buddista, cristiana, ecc.
I due soggetti, colui che chiede e il rispondente sono l’uno in balia dell’altro, pur senza rendersene conto s’influenzano a vicenda. Anche se le due opinioni discordassero del tutto, il loro dialogo – seppur limitato a un semplice scambio di battute – lascerebbe comunque un segno. Il problema è che spesso entrambi gli interlocutori sono solo dei replicanti. Da una parte pongono quesiti di cui in realtà, nel proprio intimo, conoscono già la soluzione, dall’altra ribattono senza valutare bene le conseguenze dei loro stessi pareri.
Valutiamo i molteplici casi. Ci sono soggetti che non hanno affatto bisogno di un maestro. Irretirli in un sistema d’inevitabili credenze alfine di seguire tutta una serie d’ideali e comportamenti, magari utili, ma comunque standardizzati, sarebbe superfluo. Di converso, esistono individui – mi piace definirli, parafrasando scherzosamente, personaggi in cerca d’autore – che al momento hanno bisogno di esempi cui ispirarsi. Per l’esattezza, non si tratta di precetti o dettami da rispettare, né tanto meno di modelli ideali cui uniformarsi, altrimenti si creerebbero delle pure e semplici marionette, bensì, lo sottolineo, in realtà non necessitano di guide, quanto di sproni per orientarsi al meglio.
Lo stereotipo classico del maestro che sa tutto, vede tutto, ti suggerisce espressamente ciò che fare, come comportarti per uscire dall’eventuale impasse meditativa, ovverosia nella scelta dei metodi o delle tecniche di meditazione più indicate nel tuo caso specifico, è una mera, utopica illusione. Se ci si sente impediti, direi pure bloccati, ma seriamente, è meglio rivolgersi a uno psicologo. Se invece si ha l’impressione che esista qualcos’altro al di là delle pure apparenze, se si avverte una sete di sapere che trascende le risposte usuali o unilaterali che possono fornirti le discipline scientifiche e affini allora rivolgiti alla spiritualità, all’indagine super-conscia.
E qui sorge l’ennesimo enigma. Cos’è la realtà? Ciò che vediamo, pensiamo, immaginiamo – giacché ne abbiamo avuto già in qualche modo riscontro – ovverosia l’esclusivo dominio dei pensieri, o si tratta invece di un quid ben più ampio che travalica e trascende persino i più noti ambiti dello scibile, dell’intelletto? Ma forse la domanda potrebbe porsi in modo ancora più esaustivo: esiste un ambito di percezione che possa prescindere dal pensiero? Una percezione diretta, senza il filtro del conosciuto, senza che subentri il giudizio, l’opinione, ma dove prevalga soprattutto il sentimento? Ecco allora la verità della dimensione spirituale, la compassione, l’amore cosmico, il perno attorno a cui ruota davvero il mondo, l’unico vero maestro che in effetti – a mio avviso – dovremmo mai riconoscere e seguire.
Non pretendo di aver esaurito il quesito. Sono solo appunti che adopererò per un prossimo articolo. Ti ringrazio tanto per avermi offerto l’opportunità per scriverne in proposito. Per il momento non rileggo nemmeno, potrebbero esserci errori. Se lo ritieni puoi replicare.
Replica
Grazie infinite per la risposta, davvero esauriente. Non mi attendevo tanta pazienza e cortesia nei confronti di una persona che nemmeno si conosce. Complimenti vivissimi per il sito. Si nota subito la vostra sincerità e buona fede. Non date opinioni preconfezionate, tanto più che si tratta di domande a cui non esistono risposte esatte, solo migliaia di riscontri individuali.