Name: Anna
Subject: richiesta
Quesito
Sto cercando risorse che affrontano il tema dell’identità e come questo si rapporta alla meditazione. Forse è una domanda che qualcuno o molti hanno già posto prima di me, ma non sono riuscita a trovare risposta. Mi potete dare qualche suggerimento? Grazie, un cordiale saluto, Anna.
Risposta
Anna, abbiamo parlato più volte di “identificazione”, ma penso che tu intenda esattamente ciò che hai chiesto, le problematiche inerenti l’identità.
La nostra identità è soprattutto la propria essenza. Un quid peculiare che talune correnti spirituali indicano come “colui che conosce”. Un nucleo che trascende le identificazioni provvisorie, ma non le nega. Semmai le valuta per ciò che sono, ne usufruisce. Naturalmente il processo della consapevolezza ci porta a riconsiderare spontaneamente chi siamo, ciò che vogliamo e di cui necessitiamo davvero. Di conseguenza le identità superficiali si modificano nella stessa misura in cui iniziamo a ragionare e riflettere autonomamente. Tuttavia il cuore fondamentale rimane sempre lo stesso. Non muta, non si trasforma, semmai diventa una certezza. E non si tratta di persuasione o convincimento, non è scoperta o ritrovamento, nemmeno rivelazione. Alcuni buddisti dicono che è la liberazione dalla polvere dello specchio coscienza. Ma sembra, più semplicemente, un flusso di calma interiore che ci consente di sorridere del passato, di accettare pienamente ciò che siamo, di adoperarci costruttivamente per quello che vorremmo divenire.
Sicché l’identità diventa plastica, si adatta, diviene fluida, comincia, ahimè, a intuire le finzioni, l’ipocrisia. Ma non demorde giacché ora non trae le sue risorse nel contingente, nell’effimero. Come dicono i maestri zen, ha ravvisato il suo vero volto, quello originale …