Hai mai riflettuto sul fatto che i nostri sogni, ossia le aspirazioni, i vagheggiamenti ideali e quant’altro di simile non sono ispirati tutti, necessariamente, dai più alti presupposti? Beh, intuire che non sono dello stesso tenore è semplice, ma donde nascono, da quali obbiettivi sono realmente suscitati? Le proprie intenzioni sono davvero pure nella misura in cui corrispondono all’input della consapevolezza, di “ciò che è”, del peculiare riflesso introspettivo … Una sola considerazione, le scelte, seppur in apparenza relativamente opinabili, ma stimolate da uno stato di coscienza più elevato, producono sempre gioia, felicità, estasi. Ad ogni modo, credo proprio che Thich Nhat Hanh lo spiegherà molto meglio …
«A volte ci leghiamo a sogni grandi ma essenzialmente vuoti, forse perché siamo così impegnati ad arrivare semplicemente in fondo alla giornata che non pensiamo di potere davvero vivere in base ai nostri desideri più profondi e genuini. Ma la verità è che proprio qui nella nostra vita quotidiana ogni respiro e ogni passo possono rappresentare una componente concreta della trasformazione in realtà dei nostri sogni autentici. Se invece seguiamo i sogni prefabbricati che le persone ci vendono, sacrifichiamo il tempo prezioso a noi donato per vivere e amare in favore di vuote ambizioni senza nessun vero significato. Possiamo anche vendere la nostra vita intera per cose così.
Molte persone giungono a una triste consapevolezza, al riguardo, quando sono sul letto di morte o in età avanzata. Si chiedono all’improvviso cosa hanno da mostrare in cambio di tutti quei decenni di lavoro e stress. Può darsi che siano diventate «vittime del loro stesso successo», nel senso che hanno conseguito la ricchezza e la fama tanto agognate ma non hanno mai avuto il tempo e lo spazio per godersi la vita, per instaurare un rapporto con le persone amate. Sono state costrette a continuare a correre ogni giorno solo per tenersi aggrappate allo status raggiunto.
Ma nessuno diventa mai vittima della propria felicità. Potresti scoprire che, dopo avere reso prioritario seguire il cammino verso la felicità, ottieni anche un maggiore successo nel lavoro. Succede spesso che, quando sei più felice e più in pace, la qualità del tuo lavoro migliora. Ma devi decidere qual è davvero la tua più profonda aspirazione. C’è chi vuole praticare la consapevolezza per ottenere un maggior successo nella propria attività e carriera, non per diventare più felice e aiutare gli altri. Molte persone mi hanno chiesto: «Posso usare la pratica della consapevolezza per guadagnare più soldi?».
Se pratichi autenticamente la consapevolezza, questo non nuocerà mai. Se la pratica non porta più compassione allora non si tratta della consapevolezza giusta. Se senti che i tuoi sogni non si stanno realizzando potresti concludere di dover fare di più o di dover pensare ed elaborare altre strategie. In realtà ciò che potrebbe servirti è meno – meno rumore che ti arriva sia dall’interno sia dall’esterno – così che tu abbia lo spazio necessario perché il più autentico intento del tuo cuore germogli e fiorisca.»
[Da: Thich Nhat Hanh, “Il dono del silenzio“]
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– Thich Nhat Hanh (macrolibrarsi)
– Thích Nhất Hạnh – Wikipedia
– Associazione Essere Pace