Siete alla ricerca di una lettura che vi aiuti a vivere meglio il presente e a liberarvi dal peso del passato con l’ausilio della meditazione? Vi suggerisco di soffermarvi un attimo su questi appunti di Eckhart Tolle. In questo contesto, Tolle ci racconta la storia di due monaci zen che si trovano a dover attraversare una strada fangosa dopo una pioggia. Uno dei due monaci decide di aiutare una donna a passare la strada, sollevandola in braccio, mentre l’altro lo rimprovera per aver violato il voto di castità. Il primo monaco risponde che lui ha lasciato la donna a terra da tempo, mentre l’altro la sta ancora portando nella sua mente. Con questa metafora, Tolle ci mostra come spesso ci attacchiamo al passato e alle vecchie emozioni, impedendoci di vivere appieno il momento presente e di scoprire la nostra vera identità come esseri senza forma e senza tempo. Tolle ci offre anche dei suggerimenti pratici per spezzare l’abitudine di accumulare e perpetuare il dolore emotivo, riportando la nostra attenzione all’Adesso, dove i problemi non esistono. Come cultore della meditazione, posso assicurarvi che questo articolo vi aiuterà a comprendere meglio i benefici di questa pratica e a sviluppare una maggiore consapevolezza di voi stessi e della realtà che vi circonda.
«L’incapacità, o meglio la non volontà della mente umana di lasciar andare il passato, è illustrata magnificamente nella storia dei due monaci zen, Tanzan ed Ekido, che stavano camminando lungo una strada molto fangosa dopo una forte pioggia. Vicino a un villaggio, incontrarono una giovane donna che cercava di attraversare la strada, ma c’era così tanto fango che avrebbe rovinato il kimono di seta che indossava. Tanzan senza esitazione la prese in braccio e la portò dall’altra parte.
I monaci proseguirono in silenzio. Cinque ore dopo, nelle vicinanze del tempio che li avrebbe ospitati, Ekido non fu più capace di trattenersi. “Perché hai portato quella ragazza al di là della strada?” chiese. “Si suppone che noi monaci non facciamo cose simili.”
“Ho deposto la ragazza a terra ore fa” disse Tanzan. “Tu la stai ancora portando?”
Immaginate ora che vita farebbe qualcuno che vivesse come Ekido tutto il tempo, non essendo in grado o non volendo lasciar andare internamente le situazioni, accumulando sempre più cose dentro e avrete un’idea di come è la vita per la maggioranza delle persone sul nostro pianeta. Che pesante fardello di passato si portano in giro nella mente!
Il passato vive in voi come memoria, ma la memoria in sé stessa non è un problema. Infatti è grazie alla memoria che impariamo dal passato e dagli errori passati. È solo quando le memorie, che è come dire i pensieri sul passato, prendono completamente il sopravvento su di voi che si trasformano in un peso, in un problema e diventano parte del vostro senso del sé.
La vostra personalità, che è condizionata dal passato, diventa la vostra prigione. Le vostre memorie sono investite da un senso del sé e la vostra storia diventa chi percepite di essere.
Questo “piccolo me” è un’illusione che oscura la vostra vera identità come Presenza senza forma e senza tempo.
Comunque la vostra storia consiste non solo in memorie mentali ma anche in memorie emozionali, vecchie emozioni che sono rivissute continuamente. Come nel caso del monaco che aveva portato il peso del suo risentimento per cinque ore, nutrendolo con i suoi pensieri, la maggior parte delle persone portano una grande quantità di bagaglio non necessario, sia mentale sia emozionale per tutta la vita. Limitano loro stessi attraverso lamentele, rimpianti, ostilità, colpe. Il loro pensiero emozionale è diventato il loro sé e così si tengono attaccati alle vecchie emozioni perché questo rafforza la loro identità.
A causa della tendenza umana a perpetuare le vecchie emozioni, quasi tutti portano nel loro campo energetico un accumulo di vecchio dolore emozionale, che io chiamo “il corpo di dolore”.
Possiamo comunque smettere di aggiungere nuovo dolore al corpo di dolore che già abbiamo. Possiamo imparare a spezzare l’abitudine di accumulare e di perpetuare vecchie emozioni “sbattendo le ali” (parlando metaforicamente) e a trattenerci dall’abitare mentalmente nel passato, non importa se sia qualcosa accaduto ieri o trent’anni fa; possiamo imparare a non mantenere vivi situazioni o eventi nella nostra mente, ma a riportare di continuo l’attenzione all’originario momento presente senza tempo, invece di essere imprigionati nel rivedere vecchi film mentali.
Allora la nostra vera Presenza diviene la nostra identità, sostituendo pensieri ed emozioni.
Nulla è mai avvenuto nel passato che può impedirvi di essere presenti adesso; e se il passato non vi può impedire di essere presenti adesso, che potere ha?»
(Da: “Un nuovo mondo: Riconosci il vero senso della tua vita.”, Eckhart Tolle)
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– Eckhart Tolle – Wikipedia