“In che modo il praticante si radica nell’osservazione della vera natura dei fenomeni?
“Dapprima, egli osserva gli oggetti mentali in relazione ai cinque impedimenti. Come li osserva?
1. “Quando in lui è presente il desiderio sensuale, è consapevole: “In me è presente il desiderio sensuale”. Quando il desiderio sensuale non è presente, è consapevole: “In me non è presente il desiderio sensuale”. Quando il desiderio sensuale incomincia a sorgere, egli ne è consapevole. Quando il desiderio sensuale già sorto viene abbandonato, egli ne è consapevole. Quando il desiderio sensuale già abbandonato non sorgerà nuovamente in futuro, egli ne è consapevole.
2. “Quando in lui è presente la rabbia, è consapevole: “In me è presente la rabbia”. Quando la rabbia non è presente, è consapevole: “In me non è presente la rabbia”. Quando la rabbia incomincia a sorgere, egli ne è consapevole. Quando la rabbia già sorta viene abbandonata, egli ne è consapevole. Quando la rabbia già abbandonata non sorgerà nuovamente in futuro, egli ne è consapevole.
3. “Quando in lui sono presenti la sonnolenza e il torpore, è consapevole: “In me sono presenti la sonnolenza e il torpore”. Quando la sonnolenza e il torpore non sono presenti, è consapevole: “In me non sono presenti la sonnolenza e il torpore”. Quando la sonnolenza e il torpore incominciano a sorgere, egli ne è consapevole. Quando la sonnolenza e il torpore già sorti vengono abbandonati, egli ne è consapevole. Quando la sonnolenza e il torpore già abbandonati non sorgeranno nuovamente in futuro, egli ne è consapevole.
4. “Quando in lui sono presenti l’agitazione e il rimorso, è consapevole: “In me sono presenti l’agitazione e il rimorso”. Quando l’agitazione e il rimorso non sono presenti, è consapevole: “In me non sono presenti l’agitazione e il rimorso”. Quando l’agitazione e il rimorso incominciano a sorgere, egli ne è consapevole. Quando l’agitazione e il rimorso già sorti vengono abbandonati, egli ne è consapevole. Quando l’agitazione e il rimorso già abbandonati non sorgeranno nuovamente in futuro, egli ne è consapevole.
5. “Quando in lui è presente il dubbio, è consapevole: “In me è presente il dubbio”. Quando il dubbio non è presente, è consapevole: “In me non è presente il dubbio”. Quando il dubbio incomincia a sorgere, egli ne è consapevole. Quando il dubbio già sorto viene abbandonato, egli ne è consapevole. Quando il dubbio già abbandonato non sorgerà nuovamente in futuro, egli ne è consapevole.
“Così il praticante si radica nell’osservazione della realtà dei fenomeni, interni o esterni, o di entrambi, interni ed esterni; egli si radica nell’osservazione del processo di manifestazione o del processo di dissoluzione dei fenomeni, o di entrambi. i processi di manifestazione e dissoluzione.
Egli è consapevole del fatto: “vi sono questi fenomeni”, fino al raggiungimento della comprensione e della piena consapevolezza.
Egli mantiene l’osservazione, libero, senza afferrare alcunché in questo Mondo. Monaci, così si pratica l’osservazione degli oggetti mentali negli oggetti mentali.
[ Dal: Discorso sui Quattro Fondamenti della Presenza Mentale – Satipatthana Sutta ]
– Fonte