Anche se i neofiti della meditazione non se ne rendono affatto conto, uno dei primi risultati di siffatte pratiche è il drastico ridimensionamento, se non l’annullamento vero e proprio del senso di separazione tra soggetto e oggetto, sino alla comprensione onnipervadente che la coscienza abbraccia l’insieme senza contrapposizioni aleatorie, relativamente problematiche o – talvolta – finanche completamente false. La prima deduzione – o, se preferite, realizzazione – è che non siamo esseri separati, ma del tutto interrelati. Leggiamo ora le valutazioni in merito dell’eccelso maestro Thich Nhat Hanh […]
«Per capire che soggetto e oggetto non sono separati dobbiamo allenarci. La Retta Visione richiede pratica.
Dobbiamo prendere tempo e vivere la nostra esistenza quotidiana in modo tale da poter vedere la natura dell’inter-essere in ogni cosa.
Questo richiede di essere più consapevoli nelle nostre azioni quotidiane. Il che comporta praticare respiro consapevole, seduta consapevole e camminata consapevole (meditazione – ndr).
Solo prendendoci il tempo di guardare in profondità possiamo vedere che felicità e sofferenza non sono questioni distinte.
Le nostre visioni non sono semplicemente qualcosa di personale. Il nostro modo di vedere il cosmo influisce su ogni cosa al suo interno.
Quando danneggiamo l’ambiente danneggiamo noi stessi; quando nuociamo a un’altra persona nuociamo a noi stessi. Se stiamo osservando il cosmo alla luce dell’inter-essere e della Retta Visione lo notiamo subito. L’ecosistema e gli esseri umani non sono due cose distinte. Quando uccidiamo l’ecosistema stiamo uccidendo noi stessi. Noi siamo l’ecosistema. L’ecosistema è noi. Siamo il pianeta. Il pianeta è noi. Qualsiasi danno arrechiamo al pianeta, lo arrechiamo a noi stessi. Se minerali, piante e animali non esistessero più, nemmeno gli esseri umani esisterebbero. Possiamo essere qui soltanto se ci sono loro.
Sappiamo perfettamente di avere degli antenati, ma non sono soltanto antenati umani. Abbiamo antenati animali, antenati vegetali, antenati minerali. I nostri antenati umani sono ancora molto giovani. Gli esseri umani sono comparsi assai tardi nella storia della vita sulla Terra. I nostri antenati animali sono ancora dentro di noi. Il rettile, il pesce e la scimmia sono ancora nel nostro sangue. Non solo facevano parte di noi in passato, ma continuano a esistere dentro di noi. Ci basta guardare in profondità nelle nostre cellule e possiamo vedere che siamo l’intera storia della vita.»
(Da: “Le quattro verità dell’esistenza”, Thich Nhat Hanh)
– Thich Nhat Hanh (macrolibrarsi.it)
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– Thích Nhất Hạnh – Wikipedia