Oggi voglio parlarvi di un argomento piuttosto interessante: la relazione tra fede, analisi e meditazione nella pratica del buddhismo. Per farlo, mi baserò sulle parole di uno dei più grandi maestri di questa tradizione: il Dalai Lama.
Il Dalai Lama ci insegna che la fede buddhista non si basa sull’accettazione acritica di dogmi o autorità, ma sulle conclusioni che derivano dall’analisi razionale e dalla riflessione personale. La compassione e la saggezza, le due qualità fondamentali per il progresso spirituale, nascono dall’aver esaminato la nostra posizione nel mondo e la natura delle cose. La meditazione, poi, è lo strumento che ci permette di familiarizzare con – realizzare concretamente – queste verità e di trasformare la nostra mente in modo profondo e duraturo.
In queste note, troverai alcuni estratti dal libro “Verso l’illuminazione: Come la meditazione insegna la felicità” del Dalai Lama, in cui egli spiega con chiarezza e semplicità come integrare fede, analisi e meditazione nella nostra vita quotidiana. Troverai anche alcuni link utili per approfondire la sua biografia, le sue opere e alcune tra le sue frasi più celebri.
Se sei curioso di scoprire come il buddhismo può aiutarti a essere più felice e pacifico, ti invito a leggere sino alla fine. Sono sicuro che ne trarrai inattesi benefici e molti spunti di riflessione. Buona lettura!
«Nel buddhismo in generale e nella tradizione che deriva dalle grandi scuole monastiche indiane in particolare, la fede fa affidamento sulle conclusioni che provengono dall’analisi. Analogamente, la compassione si produce dall’aver analizzato la nostra posizione nel mondo in rapporto agli altri.
Anche la saggezza che realizza l’impermanenza passa per l’analisi, così come la saggezza che realizza l’assenza del sé. L’atteggiamento analitico è importante sia al principio, sia a metà e persino nelle fasi conclusive del sentiero spirituale; perché la saggezza arrivi alla piena maturazione della buddhità è necessario indagare fin dall’inizio con entusiasmo la natura delle cose e sviluppare in modo crescente tale propensione. Non basta pensare «l’ha detto il Buddha», o «l’ha detto il mio lama». Osservate quanti ragionamenti e quante discussioni si trovano nei testi di Nagarjuna, Aryadeva, Chandrakirti, Shantideva, Shantarakshita e Kamalashila. L’analisi e la riflessione portano al convincimento, il quale produce per parte sua il forte impegno a cambiare atteggiamento e modo di pensare; in seguito, con la familiarizzazione, o meditazione, la mente a poco a poco si trasforma. L’intelligenza, perciò, è un requisito fondamentale nella pratica del buddhismo. Servendovi dell’intelletto in tutta la sua estensione, potete regolare e trasformare un’ampia gamma di emozioni. Ragionando, invece di fissare la mente su un argomento, date forma a cognizioni fondate e, grazie alla loro forza, gli atteggiamenti erronei a poco a poco si dissipano. Per ottenere questo risultato, il semplice sapere non è sufficiente; ciò che serve è l’attuazione a livello delle sensazioni profonde, della meditazione pienamente sviluppata.»
(Da: “Verso l’illuminazione: Come la meditazione insegna la felicità”)
– Dalai Lama – Amazon
– Il Dalai Lama – Macrolibrarsi.it
– Dalai Lama – Wikipedia
– Frasi celebri del Dalai Lama