Cos’è davvero l’accettazione, per lo meno nell’ottica delle discipline spirituali, quindi della meditazione? Jeff Foster formula la sua egregia e saggia opinione. Accettazione non implica affatto supina e mera passività dinanzi le molteplici e diversificate circostanze della vita, tutt’altro. L’accettazione presuppone una presa d’atto complessiva o minuziosa di “ciò che è” senza rincorrere fantasmagoriche interpretazioni, ma limitandosi – aggiungiamo noi, nel caso più specifico della meditazione – a osservare pensieri, emozioni, e quant’altro possa oscurare temporaneamente il cielo limpido della propria consapevolezza senza dover necessariamente schierarsi emotivamente.
«Accettazione non significa dover rinunciare ai nostri tentativi di evitare che le cose vadano male, come se, tra l’altro, questo fosse possibile. E non sto dicendo che in pratica dovremmo stare con le mani in mano e lasciare che accadano cose spiacevoli, se possiamo fare qualcosa al riguardo. Nessuno vuole che i propri cari si ammalino. Nessuno vuole perdere tutti i propri soldi o essere ferito in un incidente d’auto. Nessuno vuole essere lasciato dal partner all’improvviso. Nessuno vuole essere aggredito fisicamente. Ma queste cose accadono. La vita non va sempre secondo i nostri piani. Anche quando abbiamo le migliori intenzioni, quando facciamo i progetti più solidi, quando ricorriamo al pensiero positivo o alle preghiere e cerchiamo di manifestare il nostro destino, anche quando seguiamo il nostro cammino spirituale e promuoviamo la nostra evoluzione, accadono cose che, potendo scegliere, non avremmo fatto accadere, e ci mostrano di continuo, che in definitiva non abbiamo il controllo di questa cosa che chiamiamo vita. Perfino le cosiddette persone più illuminate sono finite in un letto d’ospedale a chiedere altra morfina per il tremendo dolore causato da un tumore.
Intendo dire che, se vogliamo essere davvero liberi, dobbiamo affrontare questa realtà a occhi aperti. Dobbiamo smettere di negare la realtà, lasciar perdere velleità e speranze, e dire la verità sulla vita così com’è. Nell’ammettere la verità di questo momento risiede una grande libertà, per quanto questa verità si scontri con le nostre speranze, i nostri sogni e i nostri progetti.
Voglio dire che, alla fine, è la realtà stessa – non ciò che noi pensiamo della realtà – a decidere. L’accettazione consiste nel vedere interamente la realtà, vedere le cose come sono davvero, non come speriamo o vorremmo noi. E da quel luogo di totale allineamento con ciò che è, tutta l’azione creativa, amorevole e intelligente fluisce naturalmente.»
Da: Jeff Foster, “Il risveglio spirituale nella vita quotidiana“