Da qualche tempo si parla sempre più di “ora di religione” (articolo del 23-08-09). In questa sede non riporto la cronaca spicciola. Discetterò, invece, su alcune questioni di fondo. Il sentimento religioso. La formazione spirituale. E infine mi cimenterò in una breve riflessione sull’orientamento educativo. La società diventa viepiù eterogenea. Le omologazioni culturali e religiose di massa appartengono solo a un impronunciabile e doloroso passato. L’assolutismo spirituale è solo fascismo religioso. Le religioni sono come le lucciole. Per splendere hanno bisogno del buio. …
Sentimento religioso
Un’ora dedicata allo studio della religione? In linea di massima penso che sia un fatto positivo. Ovviamente sarebbe meglio che oltre quella cattolica fossero contemplati anche i movimenti religiosi più noti. L’insensibilità, l’egoismo e l’inconsapevolezza hanno raggiunto livelli tali che qualunque argine si frapponga alla deriva formativa sarà benaccetto.
Se da una parte le religioni organizzate vengono avvertite come movimenti intolleranti e intransigenti, nonché messaggeri di un pensiero politico dottrinario, il sentimento religioso è sempre più importante.
Per quanto mi consta, non v’è nessuna fuga dalla fede. Non v’è nessuna defezione, tanto meno dalle credenze spirituali, semmai dalla menzogna, dall’ipocrisia dovunque si annidi.
I principi su cui si basa – in prevalenza – codesto genere di società sono l’aggressività, la competitività, la brutalità e non l’amorevolezza o la compassione. Le istituzioni politiche, giuridiche e delle classi sociali – tranne rare eccezioni – non reagiscono affatto. Dalla mercificazione delle coscienze, alla prassi del precariato, per finire al razzismo, il passo è stato breve. Se l’andazzo rimarrà lo stesso si sfasceranno da sole.
La spiritualità si fonda soprattutto su sincerità e onestà e non sul finto moralismo di chi cerca, invece, soprattutto un tornaconto economico.
Formazione spirituale
Tra te e la Verità non ci sono intermediari. Certo, esistono dei saggi, degli individui ispirati, dei pensatori che possono esporti – a buon diritto – il loro punto di vista. Ma nessuno che abbia un briciolo di buon senso cercherà d’importelo. Il primo passo per liberarsi dai falsi orpelli della finta fede è informarsi, se non studiare o praticare e infine comparare le varie religioni. L’obbiettivo è tentare di superare il sincretismo proprio dei culti storici per avvicinarsi, quanto più possibile, alle fonti.
Comprendere le motivazioni e l’ispirazione dei maestri antesignani prim’ancora che venissero idealizzati, estrapolati dalla realtà. Chi erano veramente prima che la loro immagine non fosse irrimediabilmente compromessa dalle frange più settarie di stuoli e stuoli di esaltati che invece di farsi guidare da principi di consapevolezza proiettarono nella fede tutte le loro insoddisfazioni. Il silenzio raggiunto con la meditazione ti aiuta a sfrondare rami e foglie secche dall’albero della conoscenza, attingere e sperimentare il meglio, ciò che è sano, quindi integro e sacro.
Orientamento educativo
Raffrontare le fedi? L’approccio è senz’altro positivo. Il migliore tra tutti mi sembra un corso di religione comparata. Il solo che possa aiutare concretamente a formarsi un’idea più precisa sull’incredibile poliedricità degli orientamenti spirituali esistenti. In una fase storica come l’attuale, in cui gli studi classici soccombono spesso all’incalzare tecnologico, è fondamentale poter usufruire di metodiche che educhino alla sensibilità della via interiore.
Bisognerà sperare, ovviamente, che questo genere di acculturazione scolastica non esalti l’intransigenza ideologica, non divenga l’ennesimo fattore condizionante, ma sia rivolta a suscitare una consapevolezza sempre più accurata, destinata a far luce sull’annosa approssimazione esistente in tema di credenze religiose.
Confido che anche in Italia sarà dunque possibile avvalersi di didattiche finalizzate ad una comprensione obbiettiva della spiritualità. Ciò non implicherà rinnegare le tradizioni, le proprie radici culturali, semmai equivarrà senz’altro a recuperarle.
Epilogo
Gli individui religiosi non possono essere cristiani o buddhisti o hindu … Ciò equivarrebbe ad essere attaccati a un sistema di pensiero – che crea un’ideologia –, ad una forma. Se qualcuno è identificato con una religione non può essere religioso. Sarebbe impossibile. Mentre i pensieri sono barriere, lo spirito è illimitato. Quando coltivi un pensiero – vi aderisci e lo trasformi in appiglio – ti contrapponi sempre a qualcuno. Ciò perché il pensiero è sempre una sorta di pregiudizio che può schierarsi a favore, come contro. Se il tuo vero interesse è l’amore, perché creare barriere che isolano, contrappongono e disuniscono? …