Chi è un maestro? Una persona eccezionale che fa faville al suo solo apparire? Un individuo i cui passi non lasciano impronte e trasmette un sentore di letizia ovunque vada e in chiunque lo scorga? Oppure un tizio comune su cui sei tu a proiettare ogni sorta di fantasia e aspettativa? Non ne ho idea e forse è inutile sforzarsi di capire. Ora un breve aneddoto in versi realmente accaduto.
Viandante
L’aplomb con cui ti spacci
per saggio di prim’ordine
mi lascia annichilito
dinanzi tanto ardire.
Io che non metto in ombra
nemmeno una formica
rimango sconcertato
per tutti i derelitti
che speranzosi credono
nel tuo prodigio eterico.
Poi, dacché gli presi,
la mano nelle mani
e vidi aprirsi i celi,
svanire ogni malanno,
rimango speranzoso
che quel passante anonimo
incroci ancora e sempre
la mia stentata via.