I sentieri che in apparenza conducono all’infinito sembrano tanti. Ogni volta che ne intraprendi uno ti senti all’apice dei colmi, un semplice viandante si, ma semi-realizzato. E invece? … Quel sentiero potrebbe svanire d’improvviso, dissolversi, dimostrarsi inutile. Sicché, di punto in bianco, potresti ritrovarti senza idee, senza fini né mezzi, alla ventura, solo e in balia di te stesso. Un disastro … Beh, tranquillo, in realtà quel nulla, quel non-sentiero, è la mente che d’inatteso si ferma, che ha una pausa. E’ l’anticamera di Dio stesso o, se preferisci, del Buddha, della realtà.
Sentieri
Tergiversavo,
giorni, mesi, persino anni,
a crogiolarmi tra mille e uno finti impegni,
a osservar che l’acqua del ruscello scorre si,
ma senza soffermarmi più di tanto,
senza approfondire dietro i veli,
solo quel poco per continuare a illudermi
di esser sulla via che conduce a ridosso
dell’infinito traguardo … che non cogli mai.
Tergiversavo,
ma poi la via svanì in un lampo.
Oddio, mi chiesi: dov’è il percorso?
Dov’è il cammino in cui credevo tanto?
Mi vidi perso tra una folla di non-so.
E invece si dispiegò un sentiero
dove i fiori piovevano dall’alto,
restavano a mezz’aria ringraziando
colui che li accoglieva stralunato
che fosse così semplice …
veder la luna e il sole capovolti.