Guardati attorno. Cosa vedi? Oggetti tangibili, persone, forse lo strumento multimediale che adoperi. Ora chiudi gli occhi. Che scorgi? Nell’immediato noti subito il riflesso dei pensieri testé elaborati. Quindi oggetti mentali. Immagina d’assistere ad un film e lascia fluire le figure finché la pellicola – è un vecchio modo di dire – non si esaurisca. Rimani in questo stato qualche minuto. Bene, ora possiamo parlare di religione. La religione è soprattutto ciò che ci unisce. Quando divide, allorquando separa, distingue o allontana è ben altro. Quando la religione …
Quando … la religione
Quando la religiosità
si fa religione
e lo Spirito diventa Stato,
quando il senso etico innato
si trasforma in morale
e la morale in legge
nessun obolo sarà mai sufficiente
per appagare il clero,
lenirne più la sete.
L’alchimia di coscienza
si chiama pre-giudizio,
l’avidità che suscita
insano para-piglia.
Non v’è saggezza
né spirito, né legge
che non si senta tradito,
giacché l’amore non può essere insegnato,
la compassione trasmessa
se prima non ho attinto
le chiare e fresche acque della fonte
che mi compenetra e zampilla
dimentica di sé
per via dell’altro.