Come ho avuto già modo di chiarire, queste brevi premesse sono, in realtà, semplici commenti introduttivi. E i commenti non sono altro che giochi di parole. In genere procedo così: pondero con cura e attenzione il contenuto su cui intendo soffermarmi. Quindi consento alle idee, che ancora non ho nemmeno formulato, d’imprimersi sul foglio. Oppure digito sulla tastiera, ma senza pensar nulla al riguardo, prima di rivedere infine le frasi per intenderne il senso. Che ho scritto? Esco, cammino deciso, spedito, ma senza stabilire o scegliere anzitempo dove andrò. Anche questa è un’ottima forma di meditazione.
Meditare al presente
Cogli l’attimo? Deja vu!
Come puoi meditare al presente
se l’ambiente, la mente, ti assilla
con tanta – e a lungo – di quella protervia
che non riesci a fermarti un solo istante
per raccoglier l’energia che non hai più?
Dispersa tra mille rivoli d’impegni
senza saper … tanto meno dove andare …
Vieni qui, poi ritorna e fermati. Sosta un minuto.
Ritroverai la fonte dell’immancabile coscienza
che non tradisce mai giacché dispensa
l’amore che tu stesso non sei riuscito a dare.