Polvere di stelle che si coniugano a vicenda per sostenersi in un mutuo reciproco rapporto. E’ ciò che siamo in effetti. In genere ci sentiamo e ci comportiamo come se fossimo nemici, ma nella realtà dei fatti ciascuno ricopre un’interscambiabile ruolo il cui fine può essere rappresentato con un circolo.
Quando osservi il flusso spontaneo del respiro non considerarlo come se fosse caratterizzato da quattro fasi distinte. Sia l’ispirazione, che l’espirazione, che le due pause relative fanno parte di un unico organico insieme. Scopo di questo specifico esercizio è non prestare attenzione alle singole fasi, ma al respiro in sé. Non separare, non distinguere, non selezionare, molla la presa e partecipa. Prova, ne rimarrai piacevolmente sorpreso. L’esercizio esalta soprattutto l’unità corpo-mente.
Dove finisca codesta nuova pseudo-sensazione-entità e dove cominci la pluralità dell’universo-Dio sarà tutto da scoprire.