La meditazione si fa qui e ora, momento per momento. (Thynn Thynn)
Avete mai provato, di primo mattino, subito dopo aver fatto colazione, a riflettere su una frase così stringata? La maggior parte penserebbe: “Ma chi se ne frega? Ma guarda un po’ che strana questa domanda!” Eppure, in quel breve frangente quotidiano si realizza uno dei rari momenti di vera, autentica e spontanea “presenza”. Non v’è nulla che ci distolga; e anche se ci fosse, sarebbe comunque in secondo piano. Là ci siamo solo noi. Anzi, c’è solo l’azione; ed è proprio questo il punto. Lo ribadisco, c’è solo l’azione. Te l’immagini uno che di primo mattino cominciasse a esplorare l’interiorità? Un mezzo disastro. Ripiegar su se stessi dopo tante ore di convivenza forzata? Beh, non è detto che il proprio retro-clima metapsichico sia comunque teso, ma per i più, i meno avvezzi alle piroette interiori, svegliarsi è una mezza rinascita.
Ok, ho divagato. Che sto facendo ora? Sono le 7:30. Ho preso una penna e magnificato il bianco-coniglio dell’immaginazione con riflessioni così scarsamente salvifiche, ossia tanto inutili, che ben poche menti normo-allineate riuscirebbero a concepire. Sennonché, se continuassi a scrivere mi tedierei da solo. A dopo. …
La meditazione non è nell’obiettivo che si persegue, ma nell’azione che si compie per realizzarla. Tanto per citare il più classico degli esempi, la meditazione – per lo meno dapprincipio – non è nel respiro in sè, ma nello sforzo che si fa, nella sua osservazione. Non tralasciare mai l’agente per contemplare uno pseudo-risultato che sarebbe comunque immaginario. Ciò che conta non è l’idea che hai del tuo Dio – del tuo oggetto di contemplazione – ma lo sforzo che compi per conoscerlo.
Per questo si dice che la meditazione non persegue nessuna meta. Non perderti mai negli obiettivi. Tu sei solo colui che, pur abbacinato da mille e uno miraggi, li insegue. L’accadimento successivo, la coincidenza unitaria tra soggetto e oggetto, lasciala – almeno per il momento – alle rocambolesche virtù dei più saggi.
Ricomincia da zero. Rimani qui e ora. Ci sei tu che mangi, che corri o respiri, che leggi o che scrivi? Evviva! Adesso ti senti perplesso? Meglio!