Cosa viene prima, l’immaginazione o la realtà? Innanzitutto stabilisci – tieni ben presente – il confine: ciò che constati, di cui divieni consapevole, quel che il buon senso ti suggerisce consono, adeguato alle circostanze. Quindi libera la creatività e il tuo sentiero di vita ti apparirà per ciò che è, per tutto ciò che è stato sempre prima che la superstizione lo saturasse disseminandolo di finti ostacoli: un’incredibile, stupefacente avventura.
L’immaginazione può aiutare nella meditazione? Si, certo! L’immaginazione può contribuire a creare l’ambientazione interiore ideale in cui la meditazione possa verificarsi più agevolmente. La maggior parte delle meditazioni guidate aiutano a inventare, ad esempio, degli spazi virtuali straordinari – cioè sorprendentemente appaganti – che tuttavia sono, pur sempre, la proiezione di suggestioni mentali indotte artificiosamente. L’immaginazione è quindi un trampolino di lancio, uno strumento talvolta indispensabile per accorciare i tempi del rilassamento iniziale. Un esempio. leggi brevemente, poi chiudi gli occhi e realizza.
Sei seduto, ben assiso, dritto e orgoglioso come uno splendido pino (immagina, cioè, di essere un pino).
Una luce, ideale e trascendente, diffusa.
Regna dovunque.
E’ come l’aria fresca del mattino.
Così pura come la rugiada all’alba.
Piovono gioia, benessere, certezze.
Sei così calmo che non pensi a nulla.
Questa semplice meditazione (autosuggestione) guidata, auto-indotta, mi ha consentito di meditare nei frangenti più difficoltosi.