Brevi quesiti e relative risposte sui seguenti argomenti: a proposito del’io nel Buddhismo; qualche info su meditazione e alimentazione; creare consapevolezza ed equilibrio, meditazione e stati di coscienza alternativi (o alterati).
From: Stefania
Subject: l’io nel Buddhismo.
Domanda
Sono una studentessa di sociologia, mi chiamo Stefania, volevo delle informazioni sull’io nel Buddhismo. Se avete tempo da dedicarmi, grazie.
Risposta
Secondo il buddismo tutte le formazioni (gli aggregati) sono di breve durata. Non esiste Ego nell’individuo, non esiste in nessuna cosa. La successione ininterrotta dei pensieri nel tempo genera l’idea della pseudoentità definita ego. Quando il flusso dei pensieri si riduce come nei momenti di profondo relax si possono intuire o comprendere meglio tali concetti.
* * *
From: Nicola
Subject: meditazione ed alimentazione.
Domanda
Simpatico sito, ma c’è una informazione sbagliata: chi fuma e segue regole di alimentazione diverse da quelle suggerite può benissimo meditare con successo. Si può meditare con successo anche con gravi problemi respiratori, o mentre si è malati, sulla montagna come in casa propria, o in mezzo ad una folla esagitata. Non mettete limiti a ciò che non ha limiti. Grazie, Nicola.
Risposta
Ti ringrazio, Nicola. Ho modificato il suggerimento in questione così: Chi mangia molto, beve troppi alcolici o fuma incontrerà notevoli difficoltà nell’eseguire i propri esercizi di meditazione. Aggiungo qui: il che non esclude che perseverando si possano ottenere risultati apprezzabili. Quest’ultima frase non posso certo riportarla con disinvoltura. Spero che tu capisca. D’altra parte vorrei farti notare un particolare senz’altro rilevante. Se la meditazione avrà successo chiunque inizierà ad abbandonare tutto ciò che lo condiziona o lo rende schiavo, come le cattive abitudini cui ci siamo riferiti. E’ un circolo, come un serpente che si morde la coda, davvero senza limiti.
* * *
From: Stefano
Subject: consapevolezza ed equilibrio
Quesito
Ciao, mi chiamo Stefano, sono un ragazzo di 19 anni, volevo chiedere da dove posso cominciare per creare in me consapevolezza ed equilibrio. Grazie.
Risposta
La tua domanda, l’esserti posto il problema, dimostra che hai già cominciato. Leggi qualche buon libro.
* * *
From: Paolo
Subject: stati di coscienza.
Domanda
Prima di tutto complimenti per il sito che ormai frequento in maniera quotidiana. Ho notato in due pagine diverse del sito delle affermazioni che, a me sembra, siano l’opposto una dell’altra, ho provato a rileggere più volte nel tentativo di trovare un significato univoco, ma probabilmente non sono riuscito a capire, quindi chiedo a voi.
Mi riferisco a questo:
Nella prima
In molti, in tanti, non sanno o non credono nella possibilità di conseguire in un modo permanente e relativamente semplice uno stato di coscienza alternativo. Una condizione della mente più evoluta rispetto a quella ordinaria, consueta.
Nella seconda
Lo scopo della meditazione non è quello di conseguire uno stato di coscienza alternativo (o alterato), né tanto meno ricondurre la mente in una dimensione distinta, ovvero un ambito in cui la realtà o la natura delle cose sono difformi rispetto alla visione ordinaria, alla concezione che uomini e donne comuni hanno della vita.
Sarei interessato ad un chiarimento. Grazie per l’attenzione che vorrete riservare alla presente. Cordiali saluti, Paolo.
Risposta
Gent.mo Paolo, ti ringrazio per i complimenti. Ciò che più mi da soddisfazione è percepire che il tentativo di rendere l’approccio alla meditazione chiaro e comprensibile, al di là dell’alone misterico proprio delle antiche tradizioni religiose, sia in qualche misura apprezzato.
Le frasi che trovi sono state scritte a distanza di un anno circa. Effettivamente sembrerebbero incompatibili, ma solo per un vizio di forma, cui rimedierò subito, e non per il loro effettivo significato. Cercherò di spiegarti tale contrasto.
Lo stato di coscienza che si persegue con la meditazione non è diverso o difforme da quello attuale e quindi non è alternativo. Lo stato meditativo è una condizione di pura consapevolezza. Ma che cos’è la consapevolezza? Ecco una definizione abbastanza chiara che riporterò tra le f.a.q.: consapevolezza è essere coscienti nel momento presente. Un modo intuitivo per descrivere meglio tale circostanza è il seguente: quando sorridi diventi il sorriso; se corri non c’è più distinzione tra te e il correre, ma diventi la corsa; e se ami sei l’amore. Pertanto, consapevolezza significa essere presenti sia a se stessi che alle proprie azioni nel momento stesso in cui si compiono senza discriminazioni o divisioni che ci separino dalla realtà, da ciò che è. Tuttavia attenzione, il concetto testé descritto non è un esercizio di meditazione.
Riepilogando: lo stato meditativo non è uno stato di coscienza alternativo, tuttavia la consapevolezza è uno stato di coscienza che in ultima analisi risulta qualitativamente diverso. Dov’è la differenza con la pedissequa e ripetitiva condizione ordinaria? E’ nella linearità della percezione, nella sua chiarezza, semplicità e immediatezza.
Un passo ulteriore per comprendere lo stato meditativo in termini più pratici, ma affatto scientifici e alquanto riduttivi, è descriverlo come una situazione, resa stabile dall’abitudine e dall’esercizio, in cui l’attenzione viene considerata come un’energia psicofisica. Una migliore attenzione, una più intensa consapevolezza, comporteranno spontaneamente un maggior flusso di energia diretta verso l’alto. Mi fermo qui. Ho risposto rapidamente e senza quasi rileggere per cui spero tanto di essere stato sufficientemente esplicito e altrettanto utile. Grazie ancora per il tuo prezioso contributo.