Cos’è che potremmo fare, ossia in che modo ci potremmo adoperare, a quali stratagemmi bisognerebbe ricorrere, se non a che santo votarsi per raggiungere il perfetto risveglio? Patricia Kanaya Usuki formula brevemente la sua semplice, ma saggia opinione. Ovviamente la sua ottica è soprattutto buddhista. Il suo assunto non va interpretato in senso meramente letterale…
«Non c’è pratica che una persona possa appositamente fare per raggiungere il perfetto risveglio, che si tratti di meditazione o di seguire i precetti. Naturalmente queste sono ottime pratiche, ma realisticamente non riusciremo mai a liberarci del tutto delle nostre cieche passioni.
Se crediamo di poter fare in questo modo, il calcolo non è che un riflesso dell’ego. Però possiamo essere consapevoli del dharma (“Legge cosmica”, “Legge Naturale”, oppure “il modo in cui le cose sono” o come equivalente del termine occidentale “Religione”) mentre viviamo le nostre vite. Allora noteremo le nostre imperfezioni, ma invece di provare frustrazione per la nostra incapacità di liberarci da questi difetti, ci accorgeremo anche che l’interdipendenza con tutta la vita ci apporta gentilezza e gioia, incondizionatamente»
(Patricia Kanaya Usuki)
Patricia Kanaya Usuki è nata a Toronto, in Canada, da padre anglicano e madre buddista. I suoi genitori la portarono nella United Church del Canada, una delle poche istituzioni religiose canadesi che hanno accolto persone di origine asiatica.