«Osservandoti nella vita quotidiana con attento interesse, con l’intenzione di capire piuttosto che di giudicare, nell’accettazione completa di qualunque cosa possa emergere, per il solo fatto che è lì, tu dai modo a ciò che è profondo di venire in superficie e di arricchire la tua vita e la tua coscienza con le sue energie imprigionate. Questo è il grande lavoro della consapevolezza: rimuove gli ostacoli e libera le energie tramite la comprensione della natura della vita e della mente. L’intelligenza è la porta della libertà e l’attenzione cosciente è la madre dell’intelligenza». (Nisargadatta Maharaj)
La svolta massmediatica che la religione ha subito l’ha trasformata in una sorta d’intrattenimento pubblicitario forzato. Ma cos’è che ha bisogno d’essere propagandato se non la menzogna? La verità dell’amore che si conquista con la consapevolezza non necessita, invece, d’esser divulgato, bensì compreso. Ovviamente non si possono pretendere conversioni improvvise. La pace è un sostrato inerente. Non serve convincersi, ma rasserenarsi un po’ e quindi percepirla. La sua ulteriore diffusione è del tutto spontanea. Se si è in pace, chiunque – sia pure per caso – avrà modo d’avvicinarti o conoscerti ne avvertirà l’inevitabile influsso.
Bene, di cosa credete che abbia parlato? Ma di consapevolezza, è ovvio! Se l’ambiente in cui vivi diventasse finalmente amichevole gli egoismi residui – o camuffati che siano – sarebbero spazzati in un nonnulla. Non sto discutendo di un paradiso in terra. Ma solo di un po’ più di pace nella tua mente … Chiacchierare sulla spiritualità è semplice. Così come discutere di temi astratti, trascendenza, sembra quasi naturale. Ma realizzare la certezza che non siamo limitati esclusivamente a ciò che vediamo, a quanto appare di primo acchito, senza lasciarsi ingannare dalle apparenze, è ben altro. Cos’è che bisogna, quindi, perseguire? L’attenzione cosciente!
La consapevolezza può essere un dono o è indispensabile praticare con abnegazione? Mi riferisco a tutti quegli esercizi improntati essenzialmente sulla presenza di spirito. Veder fiorire l’auto-coscienza. Lampo o baluginio? Ma la consapevolezza non è solo conoscenza. Concludo questo breve scritto senza saper rispondere nemmeno a me stesso. Sono ancora più titubante di quanto non lo fossi all’inizio. Forse è sapere di non sapere. … In realtà, posso indicarvi solo il primo passo. Chi o cosa pensate di essere? Quali sono le vostre identificazioni? Se le trovate deleterie rinunciatevi subito. Ci riuscite?
Articolo del 16-08-10.