A proposito della “preghiera“, a chi e a cosa ci si rivolge? Rammento, in primo luogo, un breve racconto:
«C’era una volta un pesciolino che chiedeva informazioni a chiunque incontrasse.
“Scusate”, diceva tutto agitato, “sto cercando l’oceano, sapete dirmi dove posso trovarlo?”.
Ma pareva che nessuno lo sapesse.
Finalmente un giorno incontrò un pesce più anziano e più saggio di lui che gli rispose:
“Certo che so dov’è l’oceano!”.
“Ah, sì? E dov’è?”, chiese ansiosamente il pesciolino.
“Ma non vedi? L’oceano è qui, intorno a te. Ci stai nuotando dentro”.
Ma la risposta non convinse il pesciolino:
“Questo non è l’oceano. È solo acqua”, disse fra sé, e nuotò in un’altra direzione alla ricerca di una diversa, e più soddisfacente risposta.
(Anthony De Mello – Il pesciolino alla ricerca dell’oceano)»
Morale: la verità è tutt’intorno, ma non riusciamo nemmeno a distinguerla.
Ora un aneddoto che riguarda il Buddha storico Gautama Siddharta:
«Una mattina, un uomo chiese al Buddha: “Esiste Dio?”, Buddha guardò l’uomo, lo scrutò negli occhi e disse: “No, non esiste alcun Dio”. Quello stesso giorno, nel pomeriggio, un altro uomo chiese al Buddha: “Cosa pensi di Dio? Esiste?”. Di nuovo egli lo guardò negli occhi e disse: “Sì, Dio esiste!”. Ananda, che lo accompagnava e osservava la scena, rimase molto perplesso. Quella stessa sera, un terzo uomo si presentò con la stessa domanda, ma formulata in maniera diversa. Chiese al Buddha: “Ci sono persone che credono in Dio, e altre che non credono in Dio. Io non so da che parte stare. Aiutami!”. Buddha non rispose, stette in silenzio e chiuse semplicemente gli occhi. L’uomo, vedendo che Buddha era seduto con gli occhi chiusi, pensò che forse quella era la risposta; per cui si sedette a sua volta e chiuse gli occhi.
(Osho – Dalla medicazione alla meditazione)»
Per quanto mi riguarda suppongo che il Budda tacque perché ci sono argomenti che non possono essere sceverati dalla mente umana, o li vivi oppure li perdi. Da qui l’equivoco, forse anche forzosamente attribuito, che il Budda fosse ateo. Quell’uomo era un mistico. E come tale sulla linea di confine tra mito e realtà. Tuttavia, noi umili aspiranti all’intuizione del nulla-tutto possiamo benissimo rivolgerci al sottile, all’intangibile faro di bontà che illumina le nostre semplici, ma nel contempo straordinarie, essenziali vite in cammino.
Preghiera
Dio che dall’alto e senza mezzi termini
osservi un po’ silente l’ambaradan dei mondi,
ma t’intrattieni sempre con chi ti cerca forte,
accogli questa supplica, lenisci il mio timore.
Ora son qui a mani giunte e ancora
confido nell’amore che tu riversi a tutti.
Fa’ che la grazia mi colga e mi sorprenda,
fa’ che il tuo effluvio riceva e poi diffonda.