L’occhio è la misura di tutto. Ma cos’è davvero l’occhio? Osservare, immaginare, concepire e non ultimo credere. Aprirsi al mondo, così come ritirarsi nel proprio eremo eterico. Volgersi fuori, il che equivale ad accogliere. Percepire dentro, che corrisponde a leggere tra le righe del silenzio, a contemplare l’essere, a meditare. Ma ora soffermati sul riflesso del tuo respiro più intimo fintantoché non ne sarai pienamente edotto e consapevole. Seguilo dappresso senza perderne traccia. Quello sei tu, l’essenza, il centro, l’occhio – del ciclone vita – che si fa terzo per aiutarti a rinascere.
L’occhio
Occhi che guardano,
occhi che osservano,
così direttamente
senza né filtri, né remore,
occhi che ammirano
così schietti o persino o finanche, fai tu …
che sono fermo a contemplare l’essere,
no, il non-essere; no, una via di mezzo,
decisamente no, è indefinibile.
Ma di occhi, in realtà, ce n’è solo uno
che se si spinge a esplorar l’inverosimile
se ne ritorna indietro così (ricco)
che la ricchezza (ironia)
sembra quasi un dettaglio.