Diversi anni fa, quando cominciai a collaborare, quasi per gioco, con il sito meditare.it, non avrei pensato di rifugiarmi tanto spesso nella poesia. Il suo vantaggio è nel formulare la meditazione così in sintesi da superare agevolmente gli schemi concettuali – che l’inviluppano nella religione dell’astratto – per ricondurla alla quotidianità reale. L’adesso, vissuto e rivissuto giorno per giorno, istante per istante, con i suoi innumerevoli problemi pratici, ma con la forza, il cipiglio e il coraggio per superarli sempre, senza clamore, senza erigersi, senza abbassarsi, senza sapere cosa accadrà tra un po’ …
Meditazione silente
Taci, è semplice, no?
Non proferir, non pensare, senti solo di essere.
Così come nuvole in cielo
– li vedi quegli sprazzi di luce? –
gli stati d’animo, l’umore, s’alternano.
Ma tu rimani fermo. Cos’è che s’avvicenda?
Il respiro, un breve fremito che sorge pressoché dal nulla
per sospingerti verso i lidi senza approdo del silenzio.
Il conforto dell’eremo t’accoglie, ma è sempre dentro.
Così quando la pausa ti sembrerà conclusa
– che cicaleccio insistente –
lo condurrai con te malgrado tutto.