Cos’è meditare se non cogliere a volo l’istante senza tempo? Anche se gli attimi si succedono così rapidamente dando l’idea di una solida continuità, tu hai pur sempre la possibilità di rallentare il tuo ritmo per osservare l’esistenza senza lasciarti coinvolgere troppo. Il che equivale a ritemprarsi, rasserenarsi. Sicché allorquando le vicende diverranno viepiù impetuose tu saprai già come non lasciarti travolgere. Quindi, per prima cosa fermati, focalizza l’attimo:
– prendi atto di tutto ciò che avviene in siffatto medesimo frangente;
– non giudicare, osserva pure i pensieri, ma senza seguirli;
– osserva il respiro, ma evita di stargli dietro;
– attieniti all’adesso, ma senza sforzo, non è una questione di disciplina o volontà – che danno l’idea di un animo teso a cogliere un determinato obbiettivo –, ma di ferma intenzione.
Prova e riprova – questa splendida meditazione – fintantoché non avrai afferrato l’antifona – il sottinteso – e, infine, se ti va, leggi la poesia.
Meditare adesso
E dove, se non?
Forse che esiste un altro istante,
un allorché diverso,
un abile frangente pressoché appropriato
che peraltro puoi definir durante
onde cui concentrar la tua attenzione?
Già, il lasso, il momento …
si succedono a iosa
e in guisa così lesta
che il focus crede che la vita
sia un umile balzello, ma così continuo
da non lasciare spazio quasi a nulla,
tanto meno a te stesso.
E invece …
se ambisci a meditare in solitudine
nella folla d’idee come di gente,
rivolgiti in silenzio a quell’adesso
che fugge fugge, ma si sussegue sempre
e per l’eterno.