Ecco un’altra breve poesia sui gatti che – adoperati spesso per descrivere sia la sensibilità che la consapevolezza e la contemplazione – richiamano egregiamente anche le pratiche meditative, nonché gli stati di coscienza particolarmente evoluti. La poesia si avvicina tanto più alla meditazione nella misura in cui sfiora l’immediatezza del non-pensiero.
Il gatto innamorato
Il gatto che sembrava innamorato
con quell’aria trasognata e mezzo attonita
m’ispirava tenerezza e un po’ sconcerto
finché non vidi che in realtà il felino
– tutt’altro che trafitto da Cupìdo –
stava, cotanto, a contemplare i sorci
che dimentico delle proprie mire
aveva colto l’estasi del puro.
Sarà pur stato un gatto,
ma mi ha insegnato come
coglier la vetta
della vera adorazione!