Anche se il tempo non si può fermare – è, ovviamente, un’entità oggettiva – la sensazione che hai del tempo – percezione che condiziona i tuoi stati d’animo – è estremamente variabile. Il tempo psicologico è come un elastico che si accorcia o allunga secondo le circostanze. La meditazione che ti aiuta a prendere atto di come la vita si dipani sempre nel presente lo rallenta. Il vortice esistenziale che risucchia distogliendo chiunque da se stesso svanisce. E ti ritrovi ad ammirare i fiori sbocciati su un ramo in apparenza secco.
Ghirigori (scarabocchi) meditativi
La formula del senza-tempo. Un ghirigoro senza né capo né coda in cui m’illudo di condensare il molteplice, con cui m’illudo d’investigare l’inesprimibile.
Chakra, la vite senza fine, una ruota che non si ferma mai. Tre frammenti consecutivi si avvicendano così rapidi da lasciarti stupefatto.
Sono i ricordi, “il qui, l’ora, il presente”, le tue molteplici aspettative. Ma in realtà il passato non esiste perché i ricordi puoi menzionarli solo al presente. Così come il futuro è un’utopia che proietti dalla tua seggiola in un avvenire ipotetico.
Che ti piaccia o meno esiste solo il presente, l’esistente, il battito di ciglia, la vecchia lancetta che scandisce, la pulsazione atomica di un quarzo che determina.
Che ti piaccia o meno sei come un treno in corsa, ma immobile, le cui rotaie divergono sempre. Piova o non piova, il pavimento è sempre pulito.