La bontà non funziona. Ti fa sentire a posto con la tua coscienza; lì per lì ti sembra di star meglio, è vero. Ma cos’è la coscienza? Intendo nello specifico, ovviamente. E perché ti senti ok? Forse perché la vita è amore e, quindi, se assecondi il disegno universale ti ritrovi – magia della vita – sul sentiero della pace, della tranquillità di spirito, dell’estasi?
Insisto: ti è mai venuto il dubbio che non stia riproducendo – suonando – sulla base di uno spartito che qualcun altro ti ha pressoché – imposto – propinato? Il centro attorno a cui ruotano tutta questa serie di equivoci è quello dell’autorità: il maestro, il prete, il saggio e così via … Se rifletti bene c’è sempre qualcuno, a cui tu stesso, per un qualche motivo, attribuisci comunque un notevole rilievo, che ti detta l’agenda esistenziale.
Il punto è il seguente: tu vuoi credere a tutti i costi che gli altri esseri senzienti abbiano la tua stessa reattività, la medesima consapevolezza. Nulla di più falso. Ridiventa, per quanto possibile, una tabula rasa. Rifiuta qualunque assoggettaménto emotivo. Ora la verità è tutta da scoprire. Non ti sei stancato di far da cassa di risonanza di istanze che sembrano perlopiù luoghi comuni? A che ti servirebbe, altrimenti, quel briciolo di consapevolezza che hai appena appena – intravisto – sfiorato, se non ne facessi buon uso ripercorrendo, perlomeno, i sentieri della realtà con maggior disinvoltura? Prima di meditare sentiti libero. Quindi deponi tutta la tua conoscenza pregressa. Il cielo interiore – lo spazio super-mentale che celia in silenzio – è pronto ad accoglierti: rilassati e ritemprati!