Se sono giunto a scrivere questi appunti – quant’acqua sotto i ponti, quante prove e riprove, tentativi, anni e anni di mezza pratica appena appena accennata, un continuo, pressoché semi-eterno, ricorrente tergiversare – è perché ho realizzato … Che cosa, un buon livello di meditazione stabile? No, affatto, semmai ho realizzato che non vi è proprio nulla da realizzare. Non vi tedierò, dunque, con una pletora di sottigliezze semantiche, non vi confonderò con innumerevoli tecniche, ma vi descriverò in estrema sintesi, il mio attuale approccio meditativo.
Rilassati, distenditi, supino, ma se lo ritieni siedi o assumi la posizione che più ti aggrada, ossia quella più congeniale al silenzio, alla quiete, alla calma.
1. La prima cosa da capire è che non siamo sempre e comunque nello stato d’animo giusto per meditare. Quindi, cogli l’attimo, approfitta solo dei momenti più propizi. Altrimenti, se non avverti una qual certa sintonia con te stesso o, meglio ancora, con l’alto, rimani qualche minuto fermo, supino o disteso che sia, quindi riprendi l’attività di sempre.
2. Se, invece, il tuo rilassamento, soprattutto interiore, procede in modo del tutto naturale, comincia a osservare … Che cosa? E qui sta il bello, lascia che l’attenzione segua la via che le è più consona, non irretirla per partito preso, non costringerla in una direzione o nell’altra.
Tuttavia, una volta che la tua mente avrà scelto da sé il suo soggetto, convergi su di esso senza ulteriori tentennamenti. Contemplalo appieno, ma rammenta che si tratta solo di un trampolino di lancio. Di per sé non è affatto importante. La sua è solo una funzione. Infatti, quando il tuo focus avrà raggiunto un discreto livello sarai rigettato a te stesso. Che ciò avvenga in modo soft o con la sensazione di svariate acrobazie psichiche quali salti nell’empireo subliminale della supercoscienza, flash di luce eterica, apparizioni di svariate forme e colori o persino di vere e proprie soggettività spirituali, è del tutto secondario. Spesso e volentieri è la mente stessa che in un certo qual modo tenta di razionalizzare l’evento.
Dicevo, comunque accada stai realizzando solo la tua identità essenziale. E anche se i tuoi fantasmi del passato, le tue sovrastrutture mentali, si ribellano, lasceranno ben presto il passo a un relativo distacco, a un nuovo è più genuino equilibrio. Ma forse mi sono già dilungato un po’ troppo, a presto …