Quale dovrebbe essere la durata di ogni singola seduta di meditazione? E il suo ritmo? Ossia quante volte al giorno reiterare la sessione? Come raggiungere rapidamente un ragguardevole e appagante stato meditativo? Brevi quesiti senza tempo …
– Nome: Simo –
Quesito
Quanto tempo si deve stare in meditazione? E’ una pratica che dev’essere fatta tenendo quale ritmo? Aspetto vostra risposta …. grazie!
Risposta
Ciao Simo, la tecnica di meditazione che noi suggeriamo, l’attenzione spontanea rivolta al flusso naturale del respiro, dovrebbe essere praticata almeno una volta al giorno, preferibilmente alla stessa ora, nel medesimo luogo ed in una posizione anatomicamente corretta. Il tempo da dedicarvi non può essere stabilito in anticipo in quanto dipende da numerose circostanze, come ad esempio la disponibilità o le proprie caratteristiche. D’altra parte dopo essersi applicati sinceramente per alcuni giorni o settimane ci si renderà conto autonomamente del tempo necessario per ogni sessione. Il ritmo della meditazione dovrà, pertanto, corrispondere al ritmo della propria vita. Infatti la meditazione non va considerata come un elemento estraneo: affinché abbia successo essa dovrebbe diventare una sana abitudine di relax e raccoglimento, un breve periodo di quiete durante il quale pensieri e preoccupazioni mondane o spirituali si dissolvono temporaneamente. L’ultimo elemento fondamentale di cui non sarà mai superfluo ribadirne e sottolinearne l’importanza è il seguente: non bisogna attendersi nulla di speciale da questo esercizio. Consideralo, semmai, come una preghiera di ringraziamento con la quale esprimi sinceramente la tua gratitudine, per il solo fatto di esistere, al mondo intero.
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– Nome: Barbara –
Quesito
Inoltrandomi nella meditazione, raggiungo uno stato simile al momento del dormiveglia che mi è stato detto si dice stadio alpha … ebbene, per raggiungere più velocemente questo stato c’è qualche tecnica particolare? Non sempre riesco a raggiungere questo stato, perché? Da cosa dipende? E’ molto più facile quando medito con altre persone … difficilissimo se sono sola (anche se le prerogative, le condizioni sono le stesse), perché? Non sono mai riuscita ad andare oltre questo stadio ma, c’è dell’altro oltre questa “finestra”? Le percezioni sensoriali che vengono dall’esterno verso i miei sensi fisici (solitamente simili a sfioramenti delle mani, dei capelli, del viso oppure simile ad un soffio leggero) come devo identificarli? Perché le mie visualizzazioni (al 90%) non sono oggetti o luoghi ma sono visi (dolci, bellissimi) e molte volte occhi (altrettanto dolci e bellissimi) che mi fissano e pian piano si allontano da me in un fondo nero o blu scuro?
Troppe domande? … sono solo alcune tra tante! Comunque, meditare è bellissimo e ringrazio chi mi ha guidato in questa pratica per la prima volta, Giuditta Dembech, ad un Seminario: in quella occasione ho percepito l’abbraccio del mio angelo custode … non ho parole per descrivere l’emozione e potete capire quanto amo questa pratica e nello stesso tempo capirne e averne più padronanza. Grazie anticipatamente … Vi amo perché regalate Amore. Un abbraccio di Luce e un bacio di speranza a tutti … Barbara.
Risposta
Ciao Barbara. La prima domanda. La velocità con cui si raggiunge lo stato meditativo non dipende, in linea di massima, dal tipo di tecnica adottata, ma dalla sua corretta esecuzione. Tale velocità è indirettamente proporzionale al desiderio, nel senso che quanto più desideri tanto meno ottieni. La seconda. Non riesci a raggiungere sempre ciò che ti proponi perché, probabilmente, non ti dedichi all’esercizio abbastanza a lungo. Un breve periodo, da incrementare lentamente e gradualmente, tutti i giorni, alla stessa ora e nel medesimo luogo, sarebbe il minimo. La risposta alla terza domanda. Quando ci sono più persone ti rilassi di più ed è un buon segno. La quarta. La metafora della finestra è molto bella, ma non dimenticare che da quella finestra dovremmo essere propensi a ricevere e non solo a guardare. D’altra parte hai detto benissimo, si tratta di una finestra e non di una porta … a tal proposito potremmo definire la meditazione come la capacità o disponibilità ad accogliere … l’insondabile, l’inesauribile, l’inconoscibile. La quinta domanda. Se non ti arrecano molto disturbo cerca d’ignorare le percezioni secondarie o effimere, registrale e prosegui senza soffermarti. Per quanto riguarda le visualizzazioni, esse sono dolci o piacevoli perché hai una sensibilità fiduciosa e attiva. Tuttavia anche tali visi sono pur sempre idee, pensieri. Quindi ammirali pure, ma non lasciarti incantare. Ancora una volta prosegui nell’ascolto della tua sinfonia, che è silenzio; e alterna il bene al male, la luce al buio, per ricreare il miracolo della vita. La vita concreta di tutti i giorni cui bisogna immancabilmente attenersi.
Replica della medesima gentile visitatrice
– From: Barbara –
Grazie per le belle parole … Si, è proprio così … ricevere! Ed è tramite la meditazione che ho conosciuto Reiki, ho ricevuto Reiki al 1° livello e forse, la strada davanti a me, il “sentiero”, potrebbe essere ricevere … ricevere tanto amore per poi essere in grado di dare… di aiutare! Grazie ancora, indirettamente, anche questa potrebbe essere la conferma di continuare su questa strada … L’abbraccio di Luce è rinnovato per tutti Voi. Ciao, Barbara.