Il luogo di culto digitale e, quindi, il tempio virtuale per eccellenza, dove si può apprendere e praticare meglio di ogni altro la meditazione è il web.
Descrivere la meditazione è come disegnare una lepre con un solo tratto di pennello. Non appena l’abbozzi sulla carta è già fuggita. D’altra parte la meditazione deve produrre sconcerto, altrimenti la pausa … non sarà percepibile e la distorsione della razionalità ad ogni costo avrà comunque il sopravvento.
Quesito
Pinco Pallino – ha firmato proprio così – mi ha scritto. «Molto meglio osservare una bella ragazza (o un bell’uomo)! Le vostre ricette, a leggerle, non funzionano. Speravo che avere la vostra esperienza di vita vissuta potesse essere più utile.»
Risposta
Beh, Pinco, avrai letto qualcosa, ti sarai pure guardato dentro, e cosa speravi di trovare? Perché dici, le vostre ricette?
Qui non c’è un noi e nemmeno un voi!
Non ci sono gruppi, ma solo persone che tentano di diventare individui!
Osservare una bella ragazza (un bell’uomo)? Ottimo! Non è importante cosa osservi, ma come l’osservi. Devi prestare attenzione, evitare di procedere come in un sogno. E forse, tra un milione di anni ti accorgerai che hai perso il tuo tempo perché ciò che cercavi è proprio dietro l’angolo, anzi, molto più vicino, ci sei immerso.
Ricette per la felicità? Chi te le ha promesse? Magari qualche speranza è indispensabile, altrimenti ti deprimi. Avere degli scopi è sano! Chi non ce li ha in realtà è confuso, pensa di essersi guardato dentro, intorno, ma ha gli occhi bendati. Ricette per la gioia non ce ne sono!!
No, una c’è! Capire che non ci sono rimedi, ricette, formule magiche, prescrizioni, trucchi, espedienti che ti soccorrono, smettere d’illudersi che esiste una crescita spirituale.
Serve concretezza, ricettività. Perché non potrai mai ricevere ciò che prima tu non sia disposto a dare, a donare!