Se sei consapevole, ossia pienamente attento, quindi presente, mentre cammini, mentre respiri, non potrai che beneficiarne in modo diretto quanto repentino. La chiave di volta che consente una vita straripante di pace e ricca di compassione è, per l’appunto, essere “qui e ora”! Tuttavia per celebrare appieno siffatto mirabolante prodigio è indispensabile un ulteriore elemento, la levità di spirito, ossia … il sorriso. La prossima volta che incontri qualcuno prestagli un po’ più di attenzione e osserva … in silenzio, con un qual certo riguardo, – è una metafora – il suo sorriso! Ora cerchiamo ispirazione nell’incommensurabile, nell’irriducibile Thich Nhat Hanh […]
«Pratichiamo perché vogliamo apprendere ancora una volta come camminare, respirare, stare seduti: camminare in modo che pace e gioia pervadano l’intera durata della camminata, respirare in modo che ci siano pace, vita e compassione. Quando facciamo colazione, mangiamo in modo da realizzare pace e gioia. E qualcosa che apprendiamo e con cui ci esercitiamo con l’aiuto del sangha, dei nostri fratelli e delle nostre sorelle di pratica. Alcuni di noi sono in grado di respirare in presenza mentale, di gioire e assaporare il momento presente. Un’inspirazione porta grande piacere “Inspirando, sono vivo!”. E’ un’occasione per celebrare la vita che è qui, presente. Sappiamo che siamo vivi ed è possibile vivere veramente la nostra vita, celebrarla in ogni momento. Inspirando, so che sono vivo. Espirando, sorrido alla vita.
Chiunque è in grado di farlo. Ognuno è capace di inspirare e di celebrare la vita con ogni inspirazione, ma c’è qualcosa che ostacola il nostro cammino. Quando camminiamo, ogni passo può aiutarci a essere in contatto con le meraviglie della vita presenti qui e ora. Sappiamo che ci sono la primavera, il sole, la vita e i fiori che ci sorridono. In teoria dovremmo essere in grado di stabilire un contatto con queste meraviglie per essere nutriti e guariti. Ma qualcosa ostacola il nostro cammino e ci impedisce di essere felici e a nostro agio. Abbiamo perso il sorriso.
Tuttavia possiamo ritrovarlo. Ogni passo in contatto con la vita e le sue meraviglie ne è una celebrazione. Camminando in questo modo, camminiamo in libertà, libertà da sofferenza, paura e disperazione. Tale libertà è il fondamento della nostra felicità. Quando camminiamo, camminiamo da persone libere. E quando siamo liberi, siamo in contatto con le meraviglie della vita che ci guariscono e nutrono. Cosa ci impedisce di camminare in questo modo, di celebrare la vita a ogni passo? Qual è l’ostacolo? Bisogna riconoscerlo e chiamarlo col suo nome.
Cosa ci impedisce di camminare e respirare così, di fare colazione con gioia e felicità? Sappiamo molto bene che il momento presente è il solo momento in cui entrare in contatto con la vita. Il passato non è più qui, il passato non contiene più la vita, e il futuro non è ancora qui. Il passato non è qualcosa di reale e non lo è nemmeno il futuro. Solo il momento presente è reale. La pratica quindi ci mette in contatto con il momento presente, ci rende disponibili al momento presente, ci stabilisce nel momento presente; allora tocchiamo la vita e la viviamo davvero, e lo facciamo con un passo, un respiro, una tazza di tè, una colazione, un suono di campana. Tutto ciò ci riporta al momento presente e ci permette di vivere la nostra vita. Ci addestriamo a camminare in modo tale che ogni passo, ogni inspirazione, ogni espirazione ci porti felicità, ci porti vita.»
(Da: Thich Nhat Hanh, “Fare pace con se stessi“)
– Thich Nhat Hanh (amazon)
– Thich Nhat Hanh (macrolibrarsi)
– Thích Nhất Hạnh – Wikipedia
– Associazione Essere Pace